Senza aiuti della comunità internazionale, la Corea del Nord non sarà in grado di
soddisfare il fabbisogno alimentare della sua popolazione nel 2010: potrebbero venire
a mancare 1,2 milioni di tonnellate di cibo rispetto al necessario. È l'allarme lanciato
ieri dall'ente statale sudcoreano Korea Rural Economic Institute (Krei), che - scrive
l'Osservatore Romano - ha presentato i risultati di uno studio sulla situazione alimentare
del Paese. Secondo l'istituto di ricerca, la produzione di cereali toccherà quota
di 3,8-4 milioni di tonnellate. Un risultato che va oltre le stime dell'agenzia alimentare
delle Nazioni Unite (3,52 milioni), ma è comunque insufficiente a raggiungere i 5,23
milioni di tonnellate totali, considerati il livello minimo per sfamare 24 milioni
di nordcoreani. Ad aggravare la situazione, la possibilità che gli aiuti umanitari
dall'estero siano intralciati dalla questione del nucleare, i cui negoziati sono ancora
in fase di stallo da fine 2008, e dalle sanzioni imposte dall'Onu dopo il test atomico
dello scorso anno.(R.R.)