2010-03-10 13:08:00

Cordoglio del cardinale Tauran per la morte del grande sceicco Tantawi: uomo di pace e dialogo


E’ scomparso oggi il grande sceicco dell'Università Al Azhar del Cairo, in Egitto, Mohammed Sayed Tantawi, 81 anni, che dal 1996 guidava il principale centro di studi teologici sunnita. La morte è sopraggiunta per un attacco cardiaco a Riad, in Arabia Saudita, che lo ha sorpreso mentre stava salendo le scalette dell’aereo per tornare in Egitto. Nominato Gran Mufti d'Egitto il 28 ottobre 1986, lo sceicco Tantawi ha ricoperto la carica per dieci anni, fino a quando è stato nominato dal presidente egiziano Hosni Mubarak alla guida della moschea e dell'Università di Al-Azhar. Era noto per il suo stile dialogante. Così lo ricorda il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, al microfono di Mathilde Auvillain:RealAudioMP3

R. – Anzitutto mi associo al lutto dei nostri amici egiziani, perché Sayed Tantawi era un personaggio molto importante nella vita pubblica in Egitto. Direi poi che perdiamo anche un amico, perché ha sempre dimostrato verso di noi una grande comprensione e ci accoglieva sempre con grande cordialità. Ci siamo visti l’ultima volta il 22-23 febbraio per il nostro incontro annuale e in quell’occasione ha dimostrato una grande umanità, parlando in particolare dell’episodio tragico avvenuto in occasione del Natale ortodosso, quando alcuni cristiani ed un poliziotto musulmano sono stati uccisi in maniera barbara. Era un uomo di pace, di dialogo, e sono persuaso che questa sarà anche la linea del suo successore.

 
D. – Il dialogo interreligioso che è stato messo in atto in questi ultimi anni perde una figura importante?

 
R. –Sì, anche se lui non era al tavolo delle nostre conversazioni, ma si è sempre interessato e - come dicevo - l’ultima volta che ci siamo visti sono rimasto molto ben impressionato dalla sua profonda umanità. Mi ricordo che, essendo al Cairo, ho visto anche il Papa Shenouda che, riferendosi proprio a Tantawi, lo ha qualificato come “un uomo nobile”. Penso che questo rifletta il sentimento generale.

 
D. – Anche l’Islam sunnita perde una figura importante…

 
R. – Sì, perché godeva di un grande prestigio nella comunità sunnita, ma anche fuori rappresentava un riferimento. Era una persona umile, sincera e penso che sarà anche di esempio per chi verrà dopo.

 
D. – Un ricordo, infine, dell’Imam Tantawi che lei vorrebbe sottolineare…

 
R. – La prima volta che ci siamo incontrati al Cairo per questa riunione, avevamo preparato un comunicato finale congiunto. Siamo arrivati, con i nostri due testi e, al momento di sederci, mi ha detto: “No, non è necessario che ci sediamo, perché il vostro testo è il migliore tanto dal punto di vista del contenuto che della lingua e quindi lo accettiamo tale e quale. Il vostro testo è il nostro testo”. E’ stato certamente un bell’esempio di dialogo e di cooperazione.







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