Cordoglio del cardinale Tauran per la morte del grande sceicco Tantawi: uomo di pace
e dialogo
E’ scomparso oggi il grande sceicco dell'Università Al Azhar del Cairo, in Egitto,
Mohammed Sayed Tantawi, 81 anni, che dal 1996 guidava il principale centro di studi
teologici sunnita. La morte è sopraggiunta per un attacco cardiaco a Riad, in Arabia
Saudita, che lo ha sorpreso mentre stava salendo le scalette dell’aereo per tornare
in Egitto. Nominato Gran Mufti d'Egitto il 28 ottobre 1986, lo sceicco Tantawi ha
ricoperto la carica per dieci anni, fino a quando è stato nominato dal presidente
egiziano Hosni Mubarak alla guida della moschea e dell'Università di Al-Azhar. Era
noto per il suo stile dialogante. Così lo ricorda il cardinale Jean-Louis Tauran,
presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, al microfono di
Mathilde Auvillain:
R. – Anzitutto
mi associo al lutto dei nostri amici egiziani, perché Sayed Tantawi era un personaggio
molto importante nella vita pubblica in Egitto. Direi poi che perdiamo anche un amico,
perché ha sempre dimostrato verso di noi una grande comprensione e ci accoglieva sempre
con grande cordialità. Ci siamo visti l’ultima volta il 22-23 febbraio per il nostro
incontro annuale e in quell’occasione ha dimostrato una grande umanità, parlando in
particolare dell’episodio tragico avvenuto in occasione del Natale ortodosso, quando
alcuni cristiani ed un poliziotto musulmano sono stati uccisi in maniera barbara.
Era un uomo di pace, di dialogo, e sono persuaso che questa sarà anche la linea del
suo successore.
D. – Il dialogo interreligioso che
è stato messo in atto in questi ultimi anni perde una figura importante?
R.
–Sì, anche se lui non era al tavolo delle nostre conversazioni, ma si è sempre interessato
e - come dicevo - l’ultima volta che ci siamo visti sono rimasto molto ben impressionato
dalla sua profonda umanità. Mi ricordo che, essendo al Cairo, ho visto anche il Papa
Shenouda che, riferendosi proprio a Tantawi, lo ha qualificato come “un uomo nobile”.
Penso che questo rifletta il sentimento generale.
D.
– Anche l’Islam sunnita perde una figura importante…
R.
– Sì, perché godeva di un grande prestigio nella comunità sunnita, ma anche fuori
rappresentava un riferimento. Era una persona umile, sincera e penso che sarà anche
di esempio per chi verrà dopo.
D. – Un ricordo, infine,
dell’Imam Tantawi che lei vorrebbe sottolineare…
R.
– La prima volta che ci siamo incontrati al Cairo per questa riunione, avevamo preparato
un comunicato finale congiunto. Siamo arrivati, con i nostri due testi e, al momento
di sederci, mi ha detto: “No, non è necessario che ci sediamo, perché il vostro testo
è il migliore tanto dal punto di vista del contenuto che della lingua e quindi lo
accettiamo tale e quale. Il vostro testo è il nostro testo”. E’ stato certamente un
bell’esempio di dialogo e di cooperazione.