Abusi in Germania: la Chiesa sostiene le autorità statali
“La Chiesa sostiene incondizionatamente le autorità statali che promuovono azioni
penali per abusi sessuali nei confronti di minori da parte di religiosi”: lo ha affermato
Matthias Kopp, portavoce della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), in un comunicato
diffuso ieri. “Essa anzi sollecita i religiosi all’autodenuncia, laddove esistano
i presupposti, e spontaneamente ne informa le autorità penali. Si rinuncia a questo
solo in circostanze straordinarie, ad esempio su esplicito desiderio della vittima.
Anche il legislatore civile rispetta il desiderio della vittima ed ha rinunciato,
tra gli altri anche per questo motivo, ad introdurre l’obbligo di denuncia per questi
delitti”. “Indipendentemente dall'azione promossa dallo Stato, esiste un procedimento
penale a parte, promosso dalla Chiesa e regolato dal Diritto ecclesiastico. Gli abusi
sessuali commessi da religiosi nei confronti di minori sono un delitto particolarmente
grave per il Diritto canonico”, ha ribadito Kopp, chiarendo anche che “in caso di
sospetto di abuso sessuale commesso da un religioso nei confronti di un minore, esiste
una procedura penale statale e una procedura penale canonica. Entrambe riguardano
ambiti giuridici diversi e sono completamente separate e indipendenti l’una dall’altra”.
L’esito della procedura canonica “non influisce sulla procedura statale, né sul sostegno
della Chiesa alle autorità penali statali”, ha concluso Kopp, annunciando che le linee-guida
della Dbk attualmente vigenti in materia illustreranno “l’intera questione in modo
più chiaro che in passato”.