Nigeria. Il vescovo di Jos sul massacro di 500 cristiani: terribile vendetta tribale
Le truppe nigeriane stanno pattugliando i villaggi nei pressi della citta' settentrionale
di Jos dopo il massacro di oltre 500 cristiani da parte dei miliziani fulani-hausa,
di religione musulmana, una delle tre principali famiglie etniche del Paese. Ma i
sopravvissuti dell'ultima ondata di violenza, costata la vita a molte donne e bambini,
uccisi a colpi di machete o bruciati vivi nelle loro case, hanno denunciato le autorita'
per non esser intervenute in tempo. Le forze di sicurezza hanno detto di aver arrestato
95 sospetti implicati nelle violenze. Il vescovo di Jos, Ignatius Kaigama,
che è anche co-presidente del Consiglio nigeriano per il dialogo interreligioso -
e quindi lavora a stretto contatto con i leader musulmani del Paese - ha ribadito
con forza che è stata una terribile vendetta a sfondo tribale: non ci sono dunque
motivazioni religiose anche se gli assalitori sono islamici e le vittime cristiane.
Ma ascoltiamo il vescovo di Jos al microfono di Irene Lagan:
R.
– Abbiamo una crisi terribile qui, nella periferia di Jos. E’ stata ammazzata gente
inerme: bambini, donne … è una situazione terribile! Noi stiamo facendo tutto il possibile
per ridare fiducia alla gente, per consolarli, per aiutare in qualsiasi modo possibile.
Io sto partecipando ad una riunione convocata dal presidente della Nigeria: dobbiamo
cercare la radice di questa crisi; stiamo cercando di fare il possibile per riportare
la giustizia a Jos, una città il cui nome significa “città della pace”. Anni fa, questa
era la più bella città della Nigeria e la gente era felice. Purtroppo, con questa
crisi, le cose sono cambiate. Ma pian piano, a Dio piacendo, la pace tornerà.