2010-03-09 15:27:34

Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri dedicata a mons. Romero


Il 24 marzo 1980 veniva assassinato mons. Oscar A. Romero, arcivescovo di San Salvador. Dal 1993 questa data è stata scelta dal Movimento Giovanile Missionario delle Pontificie Opere Missionarie italiane per ricordare ogni anno tutti i missionari uccisi nel mondo, con una “Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri”. L’iniziativa, giunta alla XVIII edizione, si è presto estesa a molte diocesi nel mondo e a diversi istituti religiosi che dedicano particolari iniziative a ricordare i propri missionari uccisi e con essi tutti quelli che hanno versato il sangue per il Vangelo. In questo anno 2010, nel 30° anniversario dell’assassinio di mons. Romero, la Giornata è dedicata a Lui, ed ha per tema una sua espressione: “La mia vita appartiene a voi”. “Ogni martirio, ogni uccisione, ogni assassinio porta con sé il sapore amaro della prevaricazione, dell’ingiustizia, dell’arbitrio, delle peggiori realizzazioni umane” scrive don Gianni Cesena, direttore nazionale delle POM, nel sussidio preparato per questa Giornata. “Eppure ogni martirio cristiano appartiene alle ‘beatitudini’ di Gesù… Sul seme di Romero, come su quello dei martiri cristiani antichi e contemporanei, ogni comunità cristiana ha ritrovato anzitutto il senso profondo della vita secondo il Vangelo e spesso il coraggio di una memoria attiva, non rassegnata, capace di continuare il cammino con uno slancio migliore”. A comunità parrocchiali e di vita consacrata, seminari, noviziati, gruppi impegnati, vengono proposte le tracce per una Veglia di preghiera, per la Via Crucis, per l’Adorazione eucaristica sul tema della Giornata. Tra le altre indicazioni suggerite: creare in chiesa l’angolo del martirio utilizzando una croce, un drappo rosso, un ramo d’olivo con i nomi delle missionarie e dei missionari uccisi; suonare le campane alle ore 15 del 24 marzo per invitare alla meditazione sul sacrificio di Cristo e di tante donne e uomini di buona volontà; piantare un albero per fare memoria di quanti hanno dato tutto per amore. Le famiglie possono accendere un cero rosso sul davanzale della finestra o esporre un drappo rosso; compiere un gesto di riconciliazione tra i membri della stessa famiglia o tra vicini di casa; offrire l’offerta del digiuno per sostenere il progetto di solidarietà proposto quest’anno. Malati e sofferenti possono offrire la loro sofferenza in memoria delle missionarie e dei missionari uccisi per l’annuncio del Vangelo e per sostenere il lavoro apostolico di quanti operano in ogni angolo della terra e per chiedere al Signore il dono di vocazioni missionarie. I giovani sono invitati a donare il proprio sangue e a visitare quanti sono soli e oppressi dalla sofferenza: in ospedale, in una casa di riposo, in carcere. Quest’anno il progetto di solidarietà che si intende sostenere con le offerte del digiuno del 24 marzo riguarda la costruzione di un Centro giovanile gestito dai padri canossiani nel distretto di Tondo, una delle zone più povere e desolate di Manila. (R.P.)







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