2010-03-08 15:45:41

Migliaia di persone in piazza a Madrid contro la legge sull’aborto


Migliaia di persone sono scese in piazza ieri a Madrid per protestare contro la nuova legge votata in ultima lettura a fine febbraio dal Senato spagnolo. La legge attende ora solo la firma di promulgazione di re Juan Carlos di Borbone. Gli organizzatori parlano di centinaia di migliaia di dimostranti sotto le bandiere di 270 associazioni pro vita. Il servizio di Fausta Speranza.RealAudioMP3

“Sì alla vita, no all'aborto”: questo il principale slogan di intere famiglie, giovani e anziani, che hanno sfilato insieme con esponenti del principale movimento di opposizione al premier socialista Zapatero, il Partido Popular. Fra i manifestanti anche il socialista cattolico Joaquin Montero, che si è dimesso dal partito di Zapatero dopo l'adozione della legge sull’aborto. Il Pp fa sapere che presenterà un ricorso davanti alla Corte costituzionale. La nuova legge, contro la quale si è pronunciata la Chiesa cattolica spagnola, prevede libera scelta di interruzione della gravidanza da parte della donna fino alla 14/a settimana di gravidanza, facoltà concessa anche alle minorenni fra i 16 e i 18 anni. L'aborto rimane possibile fino alla 22/a settimana, dietro parere medico, in caso di “rischio grave” per la vita o la salute della madre, o di gravi anomalie del feto. Bisogna dire che la normativa precedente consentiva l'aborto in caso di stupro fino alla 12/a settimana, di malformazione del feto fino alla 22ma settimana, o di pericolo per la salute fisica o psichica della madre, senza limiti di tempo.

 
Per un commento sulla nuova legge sull’aborto, Irene Lagan ha intervistato mons. Ignacio Borreiro, direttore dell’Ufficio romano dell’organizzazione Human Life International:RealAudioMP3

R. – Si permette l’aborto fino alla quattordicesima settimana, senza che la donna debba dare ragioni. Quindi, la donna può abortire liberamente fino alla quattordicesima settimana. Inoltre la legge permette l’aborto fino alla ventiduesima settimana di gestazione, in caso di rischio per la vita, per la salute o per malformazioni del bambino in grembo. Ma sappiamo, per la legge preesistente, che ottenere certificati medici che allarghino questa possibilità è molto facile in Spagna. Di fatto, fino alla ventiduesima settimana di gestazione, ci saranno degli aborti e il numero degli aborti in Spagna, dunque, aumenterà in maniera esponenziale. In più, c’è l’aspetto molto grave che minorenni di sedici anni potranno subire un aborto senza il consenso dei genitori.

 
D. – Ieri, ci sono state dimostrazioni contro questa legge. Cosa vuole la gente spagnola?

 
R. – Ci sono state parecchie dimostrazioni contro l’iter legislativo di questa legge. Adesso che la legge è stata approvata, quello che chiedono è l’abrogazione di questa legge.

 
D. – Che influenza ha questa legge sugli altri Paesi?

 
R. – Chiaramente è una cattiva influenza, perché questa dà un forte appoggio a quanti considerano l’aborto come un diritto della donna. C’è un problema ideologico e molto grave che noi dobbiamo combattere. Dobbiamo testimoniare che mai si può uccidere un bambino nel grembo della madre.







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