Migliaia di persone in piazza a Madrid contro la legge sull’aborto
Migliaia di persone sono scese in piazza ieri a Madrid per protestare contro la nuova
legge votata in ultima lettura a fine febbraio dal Senato spagnolo. La legge attende
ora solo la firma di promulgazione di re Juan Carlos di Borbone. Gli organizzatori
parlano di centinaia di migliaia di dimostranti sotto le bandiere di 270 associazioni
pro vita. Il servizio di Fausta Speranza.
“Sì alla
vita, no all'aborto”: questo il principale slogan di intere famiglie, giovani e anziani,
che hanno sfilato insieme con esponenti del principale movimento di opposizione al
premier socialista Zapatero, il Partido Popular. Fra i manifestanti anche il socialista
cattolico Joaquin Montero, che si è dimesso dal partito di Zapatero dopo l'adozione
della legge sull’aborto. Il Pp fa sapere che presenterà un ricorso davanti alla Corte
costituzionale. La nuova legge, contro la quale si è pronunciata la Chiesa cattolica
spagnola, prevede libera scelta di interruzione della gravidanza da parte della donna
fino alla 14/a settimana di gravidanza, facoltà concessa anche alle minorenni fra
i 16 e i 18 anni. L'aborto rimane possibile fino alla 22/a settimana, dietro parere
medico, in caso di “rischio grave” per la vita o la salute della madre, o di gravi
anomalie del feto. Bisogna dire che la normativa precedente consentiva l'aborto in
caso di stupro fino alla 12/a settimana, di malformazione del feto fino alla 22ma
settimana, o di pericolo per la salute fisica o psichica della madre, senza limiti
di tempo.
Per un commento sulla nuova legge sull’aborto,
Irene Lagan ha intervistato mons. Ignacio Borreiro, direttore dell’Ufficio
romano dell’organizzazione Human Life International:
R. – Si permette
l’aborto fino alla quattordicesima settimana, senza che la donna debba dare ragioni.
Quindi, la donna può abortire liberamente fino alla quattordicesima settimana. Inoltre
la legge permette l’aborto fino alla ventiduesima settimana di gestazione, in caso
di rischio per la vita, per la salute o per malformazioni del bambino in grembo. Ma
sappiamo, per la legge preesistente, che ottenere certificati medici che allarghino
questa possibilità è molto facile in Spagna. Di fatto, fino alla ventiduesima settimana
di gestazione, ci saranno degli aborti e il numero degli aborti in Spagna, dunque,
aumenterà in maniera esponenziale. In più, c’è l’aspetto molto grave che minorenni
di sedici anni potranno subire un aborto senza il consenso dei genitori.
D.
– Ieri, ci sono state dimostrazioni contro questa legge. Cosa vuole la gente spagnola?
R.
– Ci sono state parecchie dimostrazioni contro l’iter legislativo di questa legge.
Adesso che la legge è stata approvata, quello che chiedono è l’abrogazione di questa
legge.
D. – Che influenza ha questa legge sugli altri
Paesi?
R. – Chiaramente è una cattiva influenza,
perché questa dà un forte appoggio a quanti considerano l’aborto come un diritto della
donna. C’è un problema ideologico e molto grave che noi dobbiamo combattere. Dobbiamo
testimoniare che mai si può uccidere un bambino nel grembo della madre.