Elezioni in Iraq: alta l’affluenza alle urne nonostante gli attentati
Urne chiuse in Iraq dove ieri quasi 19 milioni di cittadini sono stati chiamati a
scegliere i 325 membri del nuovo Parlamento nazionale, che resterà in carica per i
prossimi quattro anni. Buona l’affluenza nonostante le minacce di al Qaeda e gli attentati,
che hanno provocato morti e feriti in tutto il Paese. Il premier uscente Nuri al-Maliki
ha votato nella Zona Verde fortificata di Baghdad e ha affermato che gli attentati
"non indeboliranno il morale degli iracheni". Soddisfazione per l’andamento del voto
è stata manifestata anche dal presidente americano Obama, che ha lodato il coraggio
degli elettori iracheni. Il servizio di Barbara Schiavulli: Elezioni politiche
vissute dunque come un nuovo passo avanti sulla via della normalizzazione, anche se
restano alte le preoccupazioni per il futuro dell’Iraq, un Paese ancora caratterizzato
da forti tensioni etniche e religiose. Stefano Leszczynski ha intervistato Mirella
Galletti, docente di Storia dei Paesi Islamici presso la II Università di Napoli: