Italia, decreto "salva-liste", Napolitano spiega il suo "sì"
Ancora polemiche dopo la firma del decreto cosiddetto "salva liste" da parte del presidente
della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che in queste ore è intervenuto sull’argomento,
spiegando i motivi del suo atto. La cronaca nel servizio di Eugenio Bonanata: Garantire il
diritto di voto. Il presidente Napolitano ha scelto il sito internet del Quirinale
per replicare alle contestazioni, parlando del decreto come di una soluzione necessaria
per la tormentata vicenda della mancata presentazione delle liste del Pdl nelle regioni
di Lazio e Lombardia. Due i beni da tutelare: da un lato, il rispetto delle norme
e, dall’altro, il diritto dei cittadini di scegliere attraverso il voto fra schieramenti
e programmi diversi. Dunque, nessuna incostituzionalità. La posizione del Quirinale,
però, è stata bollata come inutile e dannosa dal leader dell’Italia dei Valori, Antonio
Di Pietro, che in più riprese ha parlato di impeachment e ha accusato Napolitano
di "correità", perché – a suo dire – avrebbe partecipato alla stesura del provvedimento
salva liste. "Critiche inaccettabili": questa l'immediata difesa del capo dello Stato
da parte dei presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani. Sulla stessa linea anche
il resto dell’esecutivo. Complicata la posizione del Pd, che ha stigmatizzato la posizione
di Di Pietro. Pur criticando da sempre il decreto, per il leader del Pd, Bersani,
il presidente della Repubblica non ha responsabilità ma è una "vittima" come tutti
gli italiani. La responsabilità – per il Pd – è tutta del governo Berlusconi. Dalla
sinistra solo insulti, ha replicato il premier, ribadendo che ancora una volta ci
si trova di fronte ad una scelta di campo, con il Pdl che governa e che risolve i
problemi e la sinistra che, invece, sa dire solo di no. Intanto, mentre il Tar della
Lombardia ha riammesso la lista di Formigoni, c’è attesa per il pronunciamento relativo
a quella del Pdl di Roma e provincia, previsto per domani. In questo quadro, oggi
pomeriggio il "popolo viola" torna in piazza per protestare contro il mancato rispetto
delle regole, a Roma e in altre città. Nelle prossime ore, si svolgerà l'incontro
dell’ufficio politico del Pd per decidere i dettagli della manifestazione nazionale,
annunciata per sabato prossimo, che dovrebbe unire tutte le anime dell’opposizione.