2010-03-07 15:05:10

India: i vescovi accanto ai dalit cristiani e islamici per la parità dei diritti


La Chiesa indiana è accanto ai dalit, come sempre è dalla parte dei poveri e degli emarginati. A ribadirlo è l’arcivescovo di Agra, nonché neosegretario della Conferenza episcopale indiana, mons. Albert D’Souza, che lancia un appello a tutti gli Stati indiani, al governo federale, alle istituzioni, ai funzionari pubblici e alla polizia per il rispetto dei leader religiosi impegnati sul fronte dei diritti umani, in seguito all’increscioso episodio avvenuto il 5 marzo scorso. Quel giorno, quattro vescovi del Tamil Nadu, nell’India meridionale, assieme a migliaia di fedeli stavano manifestando con una marcia pacifica a favore dei dalit cristiani, la categoria più in basso nel sistema delle caste indiano, esclusa dalle quote riservate ai dalit di religione indù nei campi dell’istruzione e del lavoro. I dalit cristiani, infatti, rifiutano il sistema delle caste e per questo ne sono tenuti ai margini. La protesta è stata interrotta dalla polizia, che ha trattenuto per alcune ore sia i vescovi che molti fedeli. “Quella dei dalit cristiani è una questione rilevante a livello umano e democratico – nota ancora, intervistato dalla Fides, mons. D’Souza – la Chiesa è al loro fianco per affermarne la dignità e i diritti”. In particolare, la Chiesa del Tamil Nadu chiede al governo di seguire un documento elaborato dalla Commissione Raganath Misra che estenderebbe i diritti riservati ai dalit di religione indù a quelli di fede cristiana e islamica. (R.B.)







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