2010-03-06 16:13:18

Massima chiarezza sugli abusi in Germania


La diocesi di Ratisbona esaminerà le accuse di abusi sessuali che sarebbero avvenuti nel coro dei Regensburger Domspatzen «con la massima trasparenza». È quanto ha affermato il portavoce della stessa diocesi, Clemens Neck, che ha anche annunciato l'istituzione di una commissione di indagine ad hoc, a conferma che, con un rigore e un coraggio esemplari, non si ha nessun timore a fare chiarezza persino sulla base di accuse fino a questo momento non accompagnate da riscontri oggettivi. Lo riferisce l’edizione odierna dell’Osservatore Romano. Del resto, la notizia di un caso di abuso avvenuto negli anni Cinquanta nel convitto dove alloggiavano i coristi, era stata diffusa dallo stesso vescovo, Gerhard Ludwig Müller, in una lettera pubblicata sul suo sito in rete, destinata ai famigliari delle vittime. Il presule aveva appunto riferito di essere venuto a conoscenza di un caso per il quale fu condannato il direttore del convitto, nel frattempo deceduto. E aveva invitato chi è a conoscenza di fatti a fornire informazioni per individuare vittime e colpevoli di eventuali altri episodi dello stesso genere. Agli abusi compiuti in alcuni istituti cattolici tedeschi è stata dedicata anche parte della recente assemblea dei vescovi tedeschi. Le diverse diocesi nel cui territorio sono presenti tali istituti stanno operando con la massima trasparenza e serietà. Il direttivo del coro di Ratisbona si è detto costernato per i casi di pedofilia registratisi in ambito ecclesiastico, compresi quelli che sarebbero avvenuti nella celebre istituzione dei Regensburger Domsplatzen. «Il direttivo del Coro — si legge in una lettera pubblicata sul sito in rete della diocesi di Ratisbona — ha seguito con grande attenzione le notizie sui casi di abusi sessuali in istituzioni religiose. Siamo costernati per il fatto che simili fatti vergognosi siano avvenuti in istituzioni ecclesiastiche». Si legge ancora nel sito: «Abbiamo saputo che anche un ex allievo del Coro (all'inizio degli anni Sessanta) ha riferito alla stampa abusi sessuali». «In base a quanto previsto dalla Conferenza episcopale tedesca — aggiunge la lettera — le ammissioni dell’ex allievo sono state inoltrate alla psicologa Birgit Boehm, responsabile diocesana per i casi di abusi. La signora Boehm ha cercato di mettersi in contatto con la presunta vittima degli abusi. Sulla base delle conoscenze che si hanno al momento, non è tuttavia ancora chiaro se gli abusi siano avvenuti nella nostra istituzione o nella scuola elementare di Etterzhausen (attuale Pielenhofen)». La lettera cita anche il caso già segnalato dal vescovo di Ratisbona: «Attraverso un articolo di stampa degli anni Cinquanta, che ci è pervenuto, siamo venuti a conoscenza di una informazione concreta relativa a un abuso sessuale. L’allora responsabile del collegio, a quanto ne sappiamo, era stato condannato per questo». A tutt’oggi comunque — continua la lettera — «non disponiamo di ulteriori elementi concreti su casi sospetti di abusi all’interno del Coro di Ratisbona». In un comunicato il vescovo di Ratisbona precisa che i due casi di abusi risalenti al 1958, pubblicamente noti già all’epoca e da considerarsi giuridicamente chiusi, non coincidono con il periodo dell’incarico del maestro prof. George Ratzinger (1964-1994).

La Santa Sede – si legge ancora sull’Osservatore Romano - appoggia la Diocesi nella propria disponibilità ad analizzare la dolorosa questione con decisione e in modo aperto, ai sensi delle direttive della Conferenza Episcopale Tedesca. L'obiettivo principale del chiarimento da parte della Chiesa è di rendere giustizia alle eventuali vittime. Essa, inoltre, è grata per questo impegno di chiarezza all'interno della Chiesa e auspica che altrettanta chiarezza venga fatta anche all'interno di altre istituzioni, pubbliche e private, se veramente sta a cuore di tutti il bene dell'infanzia.







All the contents on this site are copyrighted ©.