2010-03-04 15:22:39

Pakistan: attacco xenofobo contro un scuola dei salesiani in Beluchistan


I salesiani di Quetta, nella regione del Beluchistan – territorio al confine con l’Afghanistan – sono ancora traumatizzati dall’attacco xenofobo che ha colpito il loro Centro scolastico. Come l’agenzia Fides apprende dai missionari impegnati in loco, la violenta aggressione è avvenuta circa un mese fa (il 6 febbraio), ma ha lasciato tracce che ancora oggi si fanno sentire: uno dei religiosi salesiani, che ha subito un grave trauma psicologico, ha dovuto lasciare temporaneamente il Paese, mentre tutti gli altri religiosi, per paura di ulteriori attacchi e per tutelare la loro incolumità, ogni notte si rifugiano nella sede della Prefettura apostolica di Quetta, che gode di maggiore protezione. Almeno 8 uomini armati hanno attaccato all’improvviso il Centro scolastico, saccheggiandolo e minacciando fortemente il personale religioso con frasi intimidatorie come: “Non vogliamo stranieri qui. Andatevene, o sarà peggio per voi”. Non è accertato se si trattasse di fondamentalisti islamici dell'Esercito di Liberazione del Beluchistan (un gruppo indipendentista che imperversa nella regione) o se fossero semplici criminali. “Certo, è un atto molto grave, che ci lascia sgomenti”, commenta padre Eric Englet, direttore di "Missio Muenchen”, istituzione tedesca che sostiene i progetti dei salesiani a Quetta: “Siamo molto preoccupati per questo atto xenofobo. I salesiani operano per l’istruzione di bambini cristiani e musulmani, in un territorio che registra un tasso di analfabetismo pari al 70%. La loro opera di formazione culturale e professionale ha un’importanza decisiva per lo sviluppo”, nota padre Englet. Il responsabile del Centro dei salesiani, padre Peter Zago, e altri collaboratori stranieri continuano a lavorare, tenendo in funzione la scuola con l’aiuto di insegnanti locali, ma non nascondono i loro timori e prevedono di aumentare le misure di sicurezza. Secondo padre Zago, “a causa dell’analfabetismo imperante, la regione è particolarmente ricettiva alla propaganda fondamentalista islamica. Il fatto che ci occupiamo dei bambini più poveri, senza alcuna discriminazione fra cristiani e musulmani, finora era stata una garanzia per la nostra sicurezza”, spiega il religioso. Il Centro comprende una casa di accoglienza per 50 ragazzi e una scuola con 60 insegnanti per 1.300 bambini. Svolge anche programmi di assistenza per consentire alle ragazze di famiglie povere l'accesso all'istruzione e alla formazione professionale. I salesiani lavorano a Quetta dal 1998, portando il loro carisma e il loro impegno soprattutto nel campo della formazione scolastica e professionale. (R.P.)







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