2010-03-04 14:26:29

Mons.Tomasi: nuove regole per superare la crisi


La delegazione della Santa Sede vuole ribadire la propria convinzione che la prospettiva dei diritti umani fornisce “un contributo positivo” per una soluzione all'attuale crisi finanziaria. E’ quanto ha affermato ieri l’arcivescovo Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'ufficio dell'Onu di Ginevra, in occasione della 13.ma Sessione del Consiglio dei diritti umani nella città elvetica. Anche se alcuni segnali di ripresa sembrano visibili – ha detto il presule - la crisi continua ad aggravare le condizioni di milioni di persone “nel loro accesso alle necessità di base”. Questa situazione, pertanto, richiede “nuove regole” e un sistema globale di “governance” in grado di assicurare un percorso sostenibile per lo sviluppo per tutti. Le Nazioni Unite – ha poi ricordato l’arcivescovo Silvano Tomasi – dispongono di molti dati sulle conseguenze negative della crisi finanziaria, tra cui lo scandalo della fame, la crescente disuguaglianza nel mondo e la disoccupazione. Questi squilibri – come ricorda il Papa nell’enciclica “Caritas in veritate” – sono prodotti quando l'azione economica, concepita solo come un motore per la creazione di ricchezza, si stacca dall'azione politica, concepita come un mezzo per perseguire la giustizia attraverso la ridistribuzione delle risorse. Equità e giustizia – ha aggiunto mons. Tomasi - sono “criteri essenziali” nella gestione dell'economia mondiale. Il godimento dei diritti umani diventa possibile quando “gli Stati traducono i principi in diritto”. L'obiettivo comune è la tutela e il rispetto della dignità umana che unisce l'intera famiglia umana. Mons. Tomasi rileva inoltre l’importanza della libertà economica ma indica quattro principi fondamentali entro cui deve muoversi: la centralità della persona umana, la solidarietà, la sussidiarietà e il bene comune. Un importante messaggio del Papa nell’enciclica “Caritas in veritate” – conclude il presule - è di superare la dicotomia obsoleta tra le sfere economiche, sociali ed ecologiche. La dottrina sociale della Chiesa ha sempre perseguito l’obiettivo del bene comune con particolare attenzione ai membri più vulnerabili della società. Dando priorità agli esseri umani si possono modificare le regole che governano il sistema finanziario per promuovere “cambiamenti concreti” e abbandonare “le vecchie abitudini di avidità che hanno portato alla crisi attuale”. (A cura di Amedeo Lomonaco)







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