L'Unione Africana ha celebrato ieri ad Arusha, in Tanzania, la Giornata africana dell'ambiente
con l’obiettivo di sensibilizzare dirigenti e comunità locali verso una maggiore consapevolezza
delle conseguenze dei cambiamenti climatici sull’Africa. E’ stata poi lanciata – riferisce
la Misna - la proposta di istituire una “Carta africana di compenso volontario e solidale”
per sostenere i Paesi del continente nella lotta al riscaldamento globale. In un’intervista
al sito web “Afrik.com”, il ministro dell’ambiente del Mali, Tiémoko Sangaré, ha affermato
che “l’Africa è la prima vittima dei cambiamenti climatici: desertificazione, deterioramento
della qualità dei terreni coltivabili, lunghi periodi di siccità seguiti da inondazioni
con la conseguente riduzione e distruzione delle produzioni agricole mentre la popolazione
aumenta”. Sangarè ha sottolineato che i prezzi alimentari continuano a restare elevati
e che pesa sul futuro del grande continente la “cattiva gestione del problema a livello
mondiale”. Il ministro, ricordando la Conferenza sul clima di Copenhagen del dicembre
2009, ha aggiunto che nessuna misura concreta è stata adottata a favore dei Paesi
più poveri: l’Africa pur non essendo responsabile delle emissioni nocive, ha ricevuto
soltanto promesse finanziarie. Nonostante i dati parlino chiaro perché, secondo la
Fao, sono 200 milioni le persone che soffrono di malnutrizione per la sola Africa
sub sahariana. (B.C.)