In Olanda aperta un’indagine sui presunti casi di pedofilia in un istituto religioso
Secondo quanto riporta l’Osservatore Romano, il presidente della Conferenza episcopale
olandese, mons. Adrianus Herman van Luyn, vescovo di Rotterdam, ha deciso l’apertura
di un’inchiesta per far luce sulle denunce di presunti casi di pedofilia commessi
in un istituto salesiano negli anni '60-'70. Il prossimo 9 marzo, la vicenda sarà
affrontata dagli stessi vescovi e nell’occasione sarà deciso se estendere l’indagine
ad altri istituti. “La nostra principale preoccupazione – ha detto all’Ansa il padre
superiore dei salesiani Herman Spronck - sono le vittime che hanno il diritto di vedere
riconosciuto il male che è stato loro fatto”. Al momento sarebbero tre le persone
individuate. Lo stesso religioso ha affermato che i casi di pedofilia probabilmente
non sono da limitarsi al solo istituto di 's-Heerenberg – oggi chiuso – pertanto ha
invitato le “possibili vittime di abusi” a registrarsi presso un sito internet istituito
già nel 1995 per raccogliere le denunce. Intanto sull’argomento è intervenuto anche
mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca, che ha sottolineato
come “gli abusi sessuali sui minori non siano un problema specifico della Chiesa cattolica”.
Da qui l’invito all’intera società affinchè affronti questo tema. (B.C.)