Il Papa in novembre a Santiago de Compostela e Barcellona: la gioia dei due arcivescovi
Benedetto XVI si recherà in Spagna il prossimo novembre: il 6 sarà a Santiago de Compostela,
in occasione dell'Anno Santo Compostelano, e domenica 7 novembre sarà a Barcellona
per consacrare l'altare della grande chiesa della ''Sagrada Familia'', opera dell'architetto
cattolico e Servo di Dio Antonio Gaudì. L’annuncio, stamani, durante due conferenze
stampa tenute dai rispettivi arcivescovi nelle città che saranno visitate dal Papa.
Sarà il quinto viaggio internazionale di Benedetto XVI in questo 2010: il Pontefice
si recherà in aprile a Malta, a maggio in Portogallo, in giugno a Cipro e a settembre
in Gran Bretagna. Rafael Alvarez Taberner ha sentito l’arcivescovo di Santiago
de Compostela, Julián Barrio Barrio:
“Vorrei ringraziare
di cuore il Santo Padre per aver voluto venire a Santiago come un pellegrino della
fede, dando una testimonianza di Cristo risorto. Per noi è veramente una grande gioia
poter accogliere qui il Santo Padre. Questo senz’altro ci aiuterà a tutti ad animare
la nostra speranza cristiana in un momento in cui veramente abbiamo bisogno di questo
impulso spirituale. Il momento che stiamo vivendo non è facile. Comunque, penso che
l’Anno Santo Compostelano, soprattutto con questa visita del Santo Padre, ci aiuterà.
Dobbiamo rivitalizzare la nostra fede per rivitalizzare la convivenza sociale e tutto
quello che riguarda le preoccupazioni che stiamo vivendo. Questa rivitalizzazione
verrà dalla luce della fede e ci aiuterà a trovare le soluzioni adatte - che tutti
noi desideriamo - conformi a questi principi e fondamenti della nostra fede”.
Ascoltiamo
ora l’arcivescovo di Barcellona, il cardinale Luis Martínez Sistach.
Rafael Alvarez Taberner gli ha chiesto come abbia accolto il sì del Papa a
visitare la città catalana:
“Con una
soddisfazione enorme: nel nostro cuore sorge spontaneamente un ringraziamento al Santo
Padre per aver accettato l’invito a consacrare questo tempio importantissimo della
Sacra Famiglia. Certamente è un tempio – direi – con un significato artistico, biblico,
teologico, spirituale e catechetico, unico nel mondo. Ringraziamo per questa visita
che consideriamo come un dono di Dio. Ci dobbiamo preparare spiritualmente con la
preghiera, con la conversione e anche con la solidarietà verso i poveri. Dobbiamo
crescere nella solidarietà in questo momento di crisi economica e lo stiamo facendo.
Quasi tutte le parrocchie e tutte le istituzioni, le scuole cattoliche, le comunità
religiose, le associazioni e i movimenti della Chiesa sono generosi: condividono quello
che hanno. Credo che dobbiamo ringraziare Dio per questa generosità anche della società
civile che è sensibile a queste necessità”. (Montaggi a cura di Maria Brigini)