Camerun: preghiera interreligiosa all'Istituto africano di informatica
“Vita religiosa, vita civile”: su questo tema si è svolta la scorsa settimana all’Istituto
africano di informatica (IaI) di Yaoundé, in Camerun, una preghiera ecumenica presieduta
dall’arcivescovo mons. Victor Tonye Bakot. Alla celebrazione hanno preso parte l’imam
Cheik e il pastore Ndamba Eboa. “E’ stato un momento per fermarci e rendere grazie
a Dio per i benefici che ci ha concesso nell’anno che si è concluso, ma anche per
affidargli il nuovo anno” ha detto Armand Claude Abanda, rappresentante dell’IaI.
Per essere buoni credenti e buoni cittadini, hanno sottolineato l’imam Cheik e il
pastore Ndamba, occorre fare beneficenza, mentre mons. Bakot ha ricordato che nel
dare le sue leggi Dio chiede anche di aver fede, che la fede senza le opere è vana.
Il presule ha proposto una riflessione sul Vangelo di Matteo e sulla frase “Rendete
a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. La celebrazione ecumenica
si è svolta nell’ambito delle iniziative per il 50.mo anniversario dell’indipendenza
del Camerun che ricorre quest’anno. (T.C.)