2010-03-02 15:16:47

Oltre 720 morti nel sisma cileno. Caritas in prima linea nei soccorsi


Prosegue lo sciame sismico in Cile con oltre 100 scosse. Il bilancio provvisorio è di 723 vittime, un milione e mezzo di case danneggiate e ancora molte zone senza acqua, gas ed elettricità. Una prima stima in 30 miliardi di dollari i danni. Il Cile ha chiesto aiuti internazionali per affrontare l'emergenza. L'Ue ha già stanziato tre milioni di euro, mentre Tokyo ha messo a disposizione tre milioni di dollari. Il servizio di Marco Cardinali dal Cile:RealAudioMP3

A quattro giorni dal terremoto, che ha sconvolto il Cile, la situazione rimane difficilissima, anche se timidamente cominciano ad individuarsi i primi segnali di una leggera ripresa, almeno in alcune zone, come ad esempio il ristabilimento questa mattina dell’energia elettrica nell’isola di Juan Fernández. C’è ancora tanta gente che è in attesa, che dorme fuori dell’aeroporto e delle stazioni degli autobus per cercare di approfittare del primo mezzo disponibile per poter partire. I Vigili del fuoco continuano a lavorare incessantemente e a questo punto non soltanto per cercare i corpi delle vittime o persone eventualmente ancora in vita, ma anche per evitare i danni causati dai crolli dei palazzi e i tanti incendi che stanno devastando alcune parti della città di Concepción e di altre città cilene. Una notizia di questa mattina, è che i Vigili del fuoco non riusciranno ancora a raggiungere alcune zone disastrate del Paese, proprio perché la rete stradale per raggiungerle è distrutta. Il presidente eletto, Sebastián Piñera, ha parlato di una situazione che è molto più grave di quello che si pensava inizialmente ed è per questo che la presidente in carica, Michelle Bachelet, ha chiesto l’aiuto internazionale ai Paesi del mondo. Le persone a Concepción hanno trascorso la loro terza notte senza luce, senza acqua, ma maggiormente protette rispetto alla prima notte da militari e carabinieri e quindi da eventuali atti di ruberia. In alcune zone del Paese, c’è stata anche la possibilità di riaprire qualche supermercato. Un altro problema gravissimo invece – ricordiamo che sono circa 2 milioni gli sfollati – è quello di riuscire a cercare i propri familiari sparsi nelle varie zone del Paese, anche perché qui le distanze sono enormi da una parte all’altra, ed è quindi molto difficile sapere se le persone care stanno bene. Per saperlo, si usano tutti i mezzi disponibili: dalla televisione che elenca i nomi delle persone che si stanno cercando a Facebook, a Twitter.

 
La Caritas italiana ha donato 100 mila euro per i bisogni della popolazioni colpite dal terremoto. La Caritas del Cile si è mobilitata, inoltre, attraverso la sua rete locale presente nelle diocesi del Paese andino per prestare aiuto d'emergenza alle vittime del devastante sisma di sabato scorso. Le Messe di questa domenica sono state una preghiera congiunta del Paese a favore delle vittime e dei loro cari, alla quale si è unito Benedetto XVI da piazza San Pietro. Ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco l'incaricato nazionale delle emergenze nazionali di Caritas Cile, Juan Cristobal, raggiunto telefonicamente a Santiago:RealAudioMP3

R. –Estamos trabajando ….
Stiamo lavorando in coordinamento con il Ministero dell’interno. La situazione attuale è molto difficile e si parla di centinaia di morti e di un numero indeterminato di feriti e di dispersi.

 
D. – La Caritas cilena dispone di fondi da destinare all’emergenza?

 
R. – Sí. Estamos evaluando la cantidad de los fundos…
Sì, stiamo valutando la quantità dei fondi che sono stati già raccolti e che verranno destinati unicamente per viveri, alimenti non deperibili, indumenti, tende per vivere e sacchi a pelo per dormire.

 
D. – La Caritas cilena si è dunque mobilitata nelle diverse diocesi del Paese?

 
R. – Las 26 diócesis…
Le 26 diocesi presenti sul territorio cileno, insieme con la Caritas, stanno muovendosi in questa direzione e stanno attuando una campagna di raccolta di fondi e di alimenti. Io stesso sto coordinando quella di Santiago.

 
D. – Disponete di notizie provenienti anche dal sud del Cile e da Concepción?

 
R. – Son la zonas mas devastadas…
Sono le zone maggiormente devastate e colpite dal sisma. Pian piano, si sta tornando alla calma. La Caritas Cile, sin dal primo momento, attraverso tutte le sue squadre di emergenza, sta lavorando nelle diverse zone. Ci sono sul campo 26 squadre su tutto il territorio cileno.

 
I soccorritori continuano a scavare. Sotto le macerie di un palazzo di Concepción, la città più colpita dal sisma, sono state individuate almeno tre persone. Il presidente eletto, Sebastian Piñera, che si insedierà nei prossimi giorni, ha visitato la zona più colpita ed ha detto che ''la situazione è peggiore di quello che ci si poteva aspettare''. E’ quanto sottolinea anche l’ambasciatore del Cile presso la Santa Sede, Pablo Cabrera Gaete, intervistato da Emanuela Campanile:RealAudioMP3

R. – Oggi, abbiamo saputo che la calamità è un po’ più vasta di quello che abbiamo pensato in un primo momento, perché si è trattato di un terremoto molto forte. Credo che la cooperazione internazionale si sia subito fatta sentire; abbiamo ascoltato le parole del Papa con molta emozione e lo abbiamo sentito vicino al Cile, assieme a tutta la Chiesa. Credo che tutte queste cose diano un po’ di animo a tutti i cileni per cercare di rialzarsi dopo questa catastrofe che ci ha colpito.

 
D. – Il Cile è sempre stato all’avanguardia per cercare di arginare, in qualche modo, le devastanti conseguenze di un terremoto, tant’è che nonostante i quasi 800 morti, ce ne sarebbero potuti essere molti più…

 
R. – Io credo che la perdita di una vita umana sia sempre terribile, ma credo anche che l’esperienza di sofferenza sia sempre un esempio per le nuove generazioni e da una tragedia viene sempre una cosa positiva. Dobbiamo pensare in positivo e credo che questa reazione internazionale, quella di tanta gente che ha sentito questa sofferenza come fosse la propria, dia slancio per cercare di uscire da questa catastrofe. Il governo sta gestendo bene la situazione, tanto più che ci sarà tra poco un nuovo e le due autorità – l’uscente e l’entrante – hanno deciso di lavorare insieme per aiutare i più sofferenti. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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