2010-03-02 15:06:46

Carpineto Romano celebra i 200 anni dalla nascita del suo illustre concittadino, Leone XIII, aspettando la visita del Papa. Intervista con mons. Loppa


Il 2 marzo di 200 anni fa nasceva a Carpineto Romano, cittadina del Lazio meridionale, colui che sarebbe passato alla storia come uno dei Papi più longevi e lungimiranti. Al nome di Leone XIII, salito al soglio pontificio nel 1878, è legata in particolare la pubblicazione della celebre enciclica Rerum Novarum, considerato il primo atto magisteriale della Dottrina sociale della Chiesa. In questi giorni la città di Carpineto Romano e la diocesi di Anagni-Alatri sono in festa con le iniziative dell'Anno Leoniano, indetto per ricordare l'illustre concittadino, al quale lo stesso Benedetto XVI farà omaggio con la visita del prossimo 5 settembre. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il vescovo, Lorenzo Loppa, chiedendogli quale sia oggi la modernità di Leone XIII:RealAudioMP3

R. – Il suo è un Magistero che spazia su tanti elementi della vita cristiana, ma in modo particolare, direi, su degli elementi molto attuali. A livello mondiale, siamo nell’anno sacerdotale e Papa Leone XIII ha scritto tantissimo sulla formazione del clero di tante nazioni, sulla formazione dei seminaristi. In Italia, poi, siamo molto impegnati a raccogliere la sfida dell’educazione sul dettato odierno del Santo Padre, ma anche Leone XIII ha scritto molto sulla sfida educativa. Il terzo tema è quello del Vangelo che deve diventare lievito per una comunità nella quale ciascuno abbia il suo nei riguardi della propria dignità, della propria libertà, della propria crescita. Direi, allora, un Magistero radicato sulla tradizione in maniera molto solida ma aperto anche alle res novae, anche con un tocco di sorriso che gli era proprio, perché Leone XIII era arguto e fine sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista della parola.
 
D. - Leone XIII, grande Papa della Chiesa universale ma anche illustre carpinetano: quale rapporto mantenete con questa figura?
 
R. – Gli abitanti di Carpineto lo chiamano “il Papa nostro”, se ne appropriano, e proprio in occasione della visita pastorale che io ho fatto a Carpineto all’inizio del 2008 mi sono accorto che l’opera di questo Sommo Pontefice, l'interesse che nutriva per la sua cittadina natale, si concretizza ancora oggi nella presenza sul posto di molte famiglie religiose. Leone XIII ha voluto a Carpineto le Suore Sacramentine, gli Agostiniani, e questo per una sorta di affetto, di attaccamento bello al suo paese natale.
 
D. – Mancano ancora sei mesi alla visita che Benedetto XVI farà alla vostra diocesi: come vi state preparando a questo incontro col Papa?
 
R. – A livello di spiritualità e a livello di vita cristiana, ci stiamo preparando bene. Io scrivo sempre un messaggio per la Quaresima partendo proprio dal messaggio del Santo Padre e quest’anno è particolarmente significativo il messaggio di Quaresima di Benedetto XVI sulla giustizia di Cristo, una giustizia più grande rispetto alla nostra. Nel messaggio di quest’anno, ho indetto un anno intero, che si conluderà il 2 marzo 2011, dedicato alla riscoperta, all’approfondimento del Magistero di Leone XIII. Noi terremo una serie di iniziative: ci sarà un convegno a Carpineto Romano, momenti di spiritualità, convegni... Lo stesso presbiterio diocesano è chiamato a raccolta su questi temi proprio per preparare bene la visita del Santo Padre.







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