Carpineto Romano celebra i 200 anni dalla nascita del suo illustre concittadino, Leone
XIII, aspettando la visita del Papa. Intervista con mons. Loppa
Il 2 marzo di 200 anni fa nasceva a Carpineto Romano, cittadina del Lazio meridionale,
colui che sarebbe passato alla storia come uno dei Papi più longevi e lungimiranti.
Al nome di Leone XIII, salito al soglio pontificio nel 1878, è legata in particolare
la pubblicazione della celebre enciclica Rerum Novarum, considerato il primo
atto magisteriale della Dottrina sociale della Chiesa. In questi giorni la città di
Carpineto Romano e la diocesi di Anagni-Alatri sono in festa con le iniziative dell'Anno
Leoniano, indetto per ricordare l'illustre concittadino, al quale lo stesso Benedetto
XVI farà omaggio con la visita del prossimo 5 settembre. Alessandro De Carolis
ne ha parlato con il vescovo, Lorenzo Loppa, chiedendogli quale sia oggi la
modernità di Leone XIII:
R. – Il suo
è un Magistero che spazia su tanti elementi della vita cristiana, ma in modo particolare,
direi, su degli elementi molto attuali. A livello mondiale, siamo nell’anno sacerdotale
e Papa Leone XIII ha scritto tantissimo sulla formazione del clero di tante nazioni,
sulla formazione dei seminaristi. In Italia, poi, siamo molto impegnati a raccogliere
la sfida dell’educazione sul dettato odierno del Santo Padre, ma anche Leone XIII
ha scritto molto sulla sfida educativa. Il terzo tema è quello del Vangelo che deve
diventare lievito per una comunità nella quale ciascuno abbia il suo nei riguardi
della propria dignità, della propria libertà, della propria crescita. Direi, allora,
un Magistero radicato sulla tradizione in maniera molto solida ma aperto anche alle
res novae, anche con un tocco di sorriso che gli era proprio, perché Leone
XIII era arguto e fine sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista della
parola. D. - Leone XIII, grande Papa della Chiesa universale
ma anche illustre carpinetano: quale rapporto mantenete con questa figura? R.
– Gli abitanti di Carpineto lo chiamano “il Papa nostro”, se ne appropriano, e proprio
in occasione della visita pastorale che io ho fatto a Carpineto all’inizio del 2008
mi sono accorto che l’opera di questo Sommo Pontefice, l'interesse che nutriva per
la sua cittadina natale, si concretizza ancora oggi nella presenza sul posto di molte
famiglie religiose. Leone XIII ha voluto a Carpineto le Suore Sacramentine, gli Agostiniani,
e questo per una sorta di affetto, di attaccamento bello al suo paese natale. D.
– Mancano ancora sei mesi alla visita che Benedetto XVI farà alla vostra diocesi:
come vi state preparando a questo incontro col Papa? R. – A
livello di spiritualità e a livello di vita cristiana, ci stiamo preparando bene.
Io scrivo sempre un messaggio per la Quaresima partendo proprio dal messaggio del
Santo Padre e quest’anno è particolarmente significativo il messaggio di Quaresima
di Benedetto XVI sulla giustizia di Cristo, una giustizia più grande rispetto alla
nostra. Nel messaggio di quest’anno, ho indetto un anno intero, che si conluderà il
2 marzo 2011, dedicato alla riscoperta, all’approfondimento del Magistero di Leone
XIII. Noi terremo una serie di iniziative: ci sarà un convegno a Carpineto Romano,
momenti di spiritualità, convegni... Lo stesso presbiterio diocesano è chiamato a
raccolta su questi temi proprio per preparare bene la visita del Santo Padre.