Cile: solidarietà e preghiere dalle Chiese di Haiti e dell'America Latina
Anche se la totalità delle strutture delle Caritas latinoamericane da molte settimane
sono fortemente impegnate nella solidarietà e nei soccorsi al popolo haitiano, subito
dopo le notizie del devastante terremoto nel sud del Cile, hanno ugualmente avviato
l’organizzazione della macchina dei soccorsi. Proprio il presidente dell’episcopato
di Haiti, mons. Louis Kebreau, Paese ancora in piena emergenza a causa del terremoto
che ha colpito l'isola, parlando nella Repubblica Dominicana sulla situazione gravissima
del suo Paese, ha detto che la stima delle vittime del sisma che ha colpito Haiti
potrebbe essere di 500 mila morti. Il presule, con delicatezza e grande umanità, ha
offerto al popolo e alla chiesa del Cile “ciò che abbiamo: amore e solidarietà”, ma
- ha sottolineato - “anche ciò che non abbiamo come simbolo che vorremmo dare se potessimo”.
L’appello all'Angelus di ieri del Santo Padre in favore della popolazione cilena ha
comunque rinforzato ulteriormente l’impegno delle organizzazioni umanitarie della
Chiesa e già nella serata di ieri, le 22 Caritas della regione avevano avviato i primi
programmi di assistenza. Le Conferenze episcopali latinoamericane, oltre ad esprimere
condoglianze e partecipazione, in molti casi con documenti pubblici e con lettere
ai vescovi del Cile, hanno rilanciato le parole del Papa che dopo l’Angelus ha detto:
"Il mio pensiero va inoltre al Cile e alle popolazioni colpite dal terremoto, che
ha causato numerose perdite in vite umane e ingenti danni. Sono sicuro che non verrà
a mancare la solidarietà di tanti, in particolare delle organizzazioni ecclesiali".
D'altra parte da sabato in molti grandi città dell'America Latina molti fedeli si
sono incontrati spontaneamente nelle propri chiese per pregare aggiungendo le loro
richieste a quelle di Benedetto XVI che ieri aveva detto di pregare "per le vittime"
e di "implorare da Dio per i superstiti "sollievo nella sofferenza e coraggio in queste
avversità". Espressioni immediate di questa già avviata catena di solidarietà sono
state le parole dei vescovi del Messico, di El Salvador e del Perù. La stampa cilena
in queste ore rileva con particolare gratitudine il gesto dell’arcivescovo di Lima
cardinale Juan Luis Cipriani che, in pratica, un paio d'ore dopo il terremoto, tramite
un suo programma radiofonico, è stato il primo a pregare e a lanciare una campagna
di solidarietà. (A cura di Luis Badilla)