2010-02-28 15:13:57

Allarme nelle Filippine per i nuovi attacchi dei miliziani islamici di Abu Sayyaf


Rabbia e costernazione nelle Filippine all’indomani dell’ennesima azione del gruppo islamico di Abu Sayyaf contro un villaggio nella provincia meridionale di Basilan, in cui sono morte 13 persone. L'attacco è avvenuto a poche ore dalla liberazione, ad opera delle forze di sicurezza del governo di Manila, di due cittadini cinesi sequestrati da Abu Sayyaf il 10 novembre. C’è possibilità che i due episodi siano legati? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Stefano Vecchia, esperto di questioni asiatiche:RealAudioMP3

R. - Possono essere collegati nell’ottica una crescente tensione sul terreno. Le truppe di Manila hanno colpito abbastanza duramente Abu Sayyaf in queste ultime settimane. Hanno arrestato diversi esponenti e la settimana scorsa hanno ucciso Albader Parad, che era uno dei capi più in vista dell’area militare di Abu Sayyaf. Questo ha portato ad innalzare la soglia di attenzione in obiettivi possibili e in particolare nella capitale Manila. Nell’estremo sud filippino, di cui Basilan fa parte, le regole valgono sempre fino ad un certo punto: molto è giocato sul terreno e sulla situazione del momento.

 
D. – Questi colpi inflitti all’organizzazione terroristica da parte dell’esercito di Manila, di fatto, la indeboliscono o la rinforzano?

 
R. – In questo momento la indeboliscono. In altre situazioni, le azioni del governo di Manila, dell’esercito di Manila, sono state di militarizzare il territorio al punto tale che la stessa popolazione fosse insofferente di questa situazione. In questo momento il governo ha buon gioco ed ha soprattutto aumentato la pressione sul territorio nel sud in vista anche delle elezioni. In questo momento, quindi, pare che il governo stia facendo sul serio nel combattere la guerriglia sul suo stesso territorio e in parte con le sue stesse armi.

 
D. – Il gruppo Abu Sayyaf è nella lista nera americana, è legato ad al Qaeda, da anni preme per l’instaurazione di uno Stato musulmano nel Paese asiatico. Oggi come può essere definito questo gruppo?

 
R. – Per le azioni che compie, per la sua strategia e in parte per la sua ideologia di fatto è un gruppo terroristico, le cui azioni sono in buona parte azioni di carattere criminale. Si autosostiene in particolare con i rapimenti e con le razzie: che poi dietro e soprattutto all’inizio vi fosse anche il tentativo di creare una situazione di indipendenza nel sud filippino, questo è ora non è più così, certamente.

 
Afghanistan
Non si ferma la violenza in Afghanistan, dove almeno 11 civili sono morti nella provincia meridionale di Helmand per lo scoppio di un ordigno al passaggio del veicolo sul quale viaggiavano. Vittime anche tra le truppe internazionali: un soldato della Nato è stato ucciso nell'ovest. Si tratta del 101.mo militare straniero morto in Afghanistan dall'inizio del 2010.

Iran
Nuova ondata di esecuzioni capitali in Iran: negli ultimi giorni sono stati impiccati otto condannati per omicidio e traffico di droga. Intanto la guida suprema iraniana Khamenei ha accusato l'Aiea di non essere indipendente e di agire sotto l'influenza degli Usa e altri Paesi. Certe “misure unilaterali” dell'organismo dell'Onu “porteranno discredito all'Aiea”, ha aggiunto riferendosi a un nuovo rapporto secondo cui esistono serie “preoccupazioni” per un possibile fine militare del programma nucleare di Teheran.

Arrestato capo militare dell’Eta
Uno dei capi militari dell’organizzazione terroristica basca dell’Eta è stato arrestato nel nordovest della Francia, in Bassa Normandia. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno spagnolo con un comunicato. Ibon Gogeascoechea Arronategui, era latitante dal 1997 e ricercato per aver preparato un attacco contro il 'Guggenheim Museum' di Bilbao. Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli arresti di responsabili dell'organizzazione separatista basca, che ha ucciso più di 800 persone.

Mali, ostaggi italiani
"Il premier Silvio Berlusconi è noto per la sua generosità. Spero che possa aiutare me e mia moglie". Così Sergio Cicala, l'italiano rapito in Mali e attualmente nelle mani di Al Qaeda nel Maghreb, nel messaggio audio diffuso questa mattina su internet in cui si rivolge anche al presidente Napolitano. L'ultimatum per Cicala scade domani. Per il suo rilascio, i terroristi chiedono la liberazione degli estremisti detenuti in Mauritania.
 
Maltempo in Francia
Almeno 12 persone sono morte per il maltempo che ha colpito il nord ovest della Francia. Tra le vittime della tempesta Xynthia anche un bambino di 10 anni. Da ieri un milione di persone sono senza elettricità. Colpita anche la Spagna dove la tempesta ha causato tre morti. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 59

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