2010-02-26 15:24:17

I vescovi del sud-est Europa a colloquio col premier moldavo sul ruolo della Chiesa


“Come un Paese per il fatto di essere piccolo o grande non è più o meno importante, così una Chiesa minoritaria non è meno importante”, con questa espressione il Primo Ministro moldavo Vlad Filat ha introdotto, questa mattina, il colloquio con i rappresentanti delle Conferenze Episcopali del Sud Est Europa, riunitesi da oggi e fino a domenica a Chisinau in Moldova. Il Primo Ministro - riferisce l'agenzia Sir - ha accolto nella sede del Governo la rappresentanza cattolica ed ha espresso chiara manifestazione di intenti e collaborazione: ”Siamo coscienti del lavoro che dobbiamo fare e speriamo che la Chiesa si impegni nel sostegno alla formazione di un popolo che abbia alla sua base i migliori principi morali sui quali costruire la nuova società”. “I problemi in Moldova sono numerosi - ha continuato il Primo Ministro – però all’origine di tutti questi problemi c’è la crisi morale. Per questo dobbiamo tornare alla radice dei problemi. Soltanto sapendo da dove veniamo, sapremo dove andremo. La Chiesa deve giocare un ruolo decisivo nel cammino della Moldova verso l’Europa”. Il vescovo di Chisinau, mons. Anton Cosa, ha rivolto un saluto al primo ministro presentando i partecipanti e ribadendo l’impegno della Chiesa al servizio del popolo moldavo: “ci sentiamo parte viva di questa terra per la quale ogni giorno spendiamo le nostre risorse di fede e di carità perché il popolo moldavo possa crescere e ritrovare, nella solidarietà del mondo cattolico, motivo di grande speranza. La Chiesa, attraverso le sue strutture, continuerà a realizzare quanto necessario perché si superi ogni situazione di disagio sociale”. Il nunzio apostolico nella Repubblica Moldova, mons. Francisco-Javier Lozano, ha portato il saluto del Santo Padre, assicurando la vicinanza della Chiesa cattolica al popolo moldavo e auspicando il sostegno della Santa Sede nel cammino della Moldavia verso la piena integrazione in Europa. Infine il cardinale Vinko Puljic ha richiamato l’importanza della libertà religiosa e della libertà di coscienza dicendo che “là dove i politici hanno una strategia per promuovere questa libertà, la Chiesa appoggerà tutte le buone iniziative”. “Diritti e doveri delle minoranze cattoliche nei Paesi del Sud-Est Europa”: questo il filo conduttore dell’Incontro al quale sono presenti rappresentanti di: Albania, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Grecia, Moldavia, Romania, la Conferenza Episcopale Internazionale Ss. Cirillo e Metodio e la Turchia. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.