La schiavitù del denaro ha origine nel cuore: così Benedetto XVI nel Messaggio per
la Campagna di fraternità in Brasile
Messaggio di Benedetto XVI a sostegno della Campagna di fraternità promossa dalla
Chiesa cattolica brasiliana, nel periodo quaresimale, insieme al Consiglio nazionale
delle Chiese cristiane del Paese latinoamericano. Il servizio di Roberta Gisotti.
“Non potete
servire Dio e il denaro”, è il motto della Campagna ecumenica di fraternità 2010,
in Brasile, incentrata sul tema “Economia e vita”. Apprezzamento da Benedetto XVI,
nel suo Messaggio, per le Chiese e le comunità ecclesiali brasiliane, che hanno deciso
quest’anno “di unire i loro sforzi per riconciliare le persone con Dio, aiutandole
a liberarsi dalla schiavitù del denaro”. Quindi l’augurio di riscuotere lo stesso
successo del Curato d’Ars, figura esemplare preso a modello dell’Anno Sacerdotale
in corso, “che nel suo tempo seppe trasformare il cuore e la vita di tante persone,
facendo sentire loro l’amore misericordioso del Signore”. Ricorda il Papa “che la
schiavitù del denaro e l’ingiustizia ‘hanno origine nel cuore dell’uomo, dove si trovano
i germi di una misteriosa connivenza col male”. Per questo vi incoraggio – scrive
il Santo Padre - a perseverare nel testimoniare l’amore di Dio, affrontando quel ‘deserto
interiore’, di cui aveva già parlato all’inizio del suo Pontificato, invitando “la
Chiesa nel suo insieme…a mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto,
verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che
ci dona la vita, la vita in pienezza”. Conclude il Papa il suo messaggio: “noi esistiamo
per mostrare Dio agli uomini”, perché dove “si vede Dio, comincia veramente la vita”.