La Chiesa moldava ospita l'incontro degli episcopati europei
Una Chiesa viva, benché di minoranza, impegnata a costruire il “bene comune” della
società. Così, in un comunicato diffuso dal Ccee e ripreso dall'agenzia Sir, mons.
Anton Cosa, vescovo di Chişinău, descrive la Chiesa cattolica della Repubblica Moldova,
che quest’anno ospiterà l’incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali del
Sud-Est Europa che da domani al 28 febbraio rifletteranno insieme su “Diritti e doveri
delle minoranze cattoliche nei Paesi del Sud-Est Europa”. Su una popolazione di 4
milioni di persone, i fedeli cattolici moldavi sono 20 mila, l’1% della popolazione.
Oltre alle 17 parrocchie distribuite in tutto il Paese, che svolgono un’attenta attività
pastorale grazie alla presenza di sacerdoti e religiosi provenienti da diverse nazioni,
c’è una quotidiana “pastorale sulla strada” verso chi ha più bisogno, con servizi
socio-assistenziali competenti, dialogo con la gente. “Benché di minoranza” – dice
mons. Cosa – la Chiesa lavora soprattutto “in termini di accoglienza, educazione,
sostegno alle famiglie bisognose”. In seguito alla visita ad limina del 12 febbraio,
il Papa ha consegnato ai vescovi romeni e moldavi “un altro compito”, quello di “favorire
la presenza dei valori cristiani nella società”. “La Chiesa – aggiunge mons. Cosa
- vuole dare il suo contributo determinante alla costruzione di una società riconciliata
e solidale, capace di far fronte al processo di secolarizzazione in atto”. (R.P.)