2010-02-23 15:35:26

Le Camilliane celebrano il centenario della morte della loro fondatrice, la Beata Vannini


“Un pensiero speciale rivolgo alle Figlie di San Camillo, che si apprestano a celebrare il centenario della morte della loro Fondatrice, la Beata Giuseppina Vannini”. Così domenica scorsa il Santo Padre ha salutato le religiose camilliane presenti in piazza San Pietro, ricordando l’inizio delle celebrazioni, al via proprio oggi, per i cento anni della nascita al cielo della loro fondatrice. Un calendario di eventi molto fitto che interesserà tutte le strutture (per lo più ospedali, dispensari e centri di accoglienza) presenti nel mondo. A cominciare dalla casa generalizia di Grottaferrata, dove questa mattina il cappellano, padre Rodolfo Girdardello, ha celebrato la messa davanti ad un centinaio di fedeli provenienti dall’Ospedale di Roma e dalla scuola per infermieri di Rieti, entrambi intitolati alla fondatrice. In Portogallo, oggi pomeriggio, mons. Jacinto Botelho, vescovo di Lamego presiederà la messa nella Cattedrale, mentre a Tblisi, in Georgia, mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico per i cattolici di rito latino nel Caucaso, ricorderà la beata Vannini insieme ai padri camilliani. Nelle Filippine, sarà il cardinale Ricardo Jamin Vidal, arcivescovo di Cebu, ad aprire l’anno giubilare. In Messico, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal cardinale Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara, in Perù dal cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima. La fondatrice è stata ricordata oggi anche nel paese natale di San Camillo de Lellis, Bucchianico, con una messa presieduta da mons. Domenico Scotti, vescovo di Trivento. La Fondatrice delle Figlie di San Camillo venne elevata agli onori degli altari il 16 ottobre 1994 da papa Giovanni Paolo II. Oggi le religiose operano in quattro continenti: Europa, Asia, Africa ed America. “Insieme con il beato padre Luigi Tezza, istituì una famiglia religiosa femminile in funzione dell’apostolato cristiano nell’ambiente della sanità” spiega la Superiora generale, Madre Laura Biondo. “Nelle sue intenzioni, questa compagnia di umili e coraggiose testimoni del Vangelo, da lei guidate, doveva costituire una punta di diamante nel settore della pastorale sanitaria”, ha aggiunto la religiosa. “Oggi ne apprezziamo, giorno dopo giorno, la ragione profonda di quella intuizione, tipica del “genio” femminile: e cioè la costituzione di un gruppo di donne cristianamente ispirate e apostolicamente impegnate secondo le linee dettate da San Camillo de Lellis”. (A cura di Davide Dionisi)







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