2010-02-22 15:19:46

I vescovi di Mossul al governo: fermare subito le violenze anticristiane


“Le autorità devono assumersi la piena responsabilità per salvaguardare la presenza cristiana a Mossul. C’è bisogno di un intervento internazionale per spingere il governo centrale e quello locale ad agire immediatamente”. E’ quanto dichiara all’agenzia Fides l’arcivescovo siro cattolico di Mossul, Basile Georges Casmoussa, dopo la drammatica serie di sequestri e omicidi che hanno scosso, negli ultimi giorni, la comunità cristiana della città irachena. I vescovi cristiani di Mossul hanno scritto e consegnato al governo locale un accorato appello firmato da mons. Gregorios Saliba, arcivescovo siro ortodosso, mons. Georges Casmoussa e dall’arcivescovo caldeo cattolico, Emile Nona. Nel testo si denuncia la violenza contro “i figli cristiani della città di Mossul”. “Questi atti ripetuti – si sottolinea nel documento – ci fanno pensare di essere indesiderati in questa città, che è la nostra patria”. I presuli ricordano inoltre che i cristiani hanno partecipato “direttamente e con grande efficacia all’edificazione della civiltà a Mossul” offrendo un fecondo contributo anche nell’arte, nella cultura e nel pensiero. I vescovi poi si chiedono: "Il sangue dei figli dell’Iraq, di vescovi e preti continuerà ad essere versato impunemente, senza alcuna ricerca degli assassini? Al governo di Mossul e a quello di Baghdad – scrivono i vescovi – chiediamo di assumersi piena responsabilità, di operare per la sicurezza dei cittadini, specialmente per i fedeli delle minoranze cristiane”. (A.L.)







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