2010-02-21 12:15:17

Il Papa all'Angelus nella prima domenica di Quaresima: il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita


Nella prima domenica di Quaresima Benedetto XVI ha salutato quanti hanno partecipato in piazza San Pietro alla preghiera dell’Angelus ricordando che in tutta la Chiesa viene vissuto il periodo quaresimale, “tempo di penitenza, di preghiera, di opere di carità e di conversione”. “Digiunare – ha detto il Papa rivolgendosi ai pellegrini di lingua tedesca - significa rinunciare e diventare liberi per il bene”. Si tratta di riconoscere cosa è importante ed essenziale e vivere di conseguenza. “Questa nuova vita – ha aggiunto - la vediamo in Gesù Cristo. Egli, che comprende la nostra debolezza umana perché, come noi, è stato indotto in tentazione, ci mostra che l’uomo vive di Dio”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La Quaresima – afferma il Papa - è come “un lungo ritiro” durante il quale “rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio”, per vincere le tentazioni del Maligno. Ma come vivere questo tempo?
 
“Un tempo di “agonismo” spirituale da vivere insieme con Gesù, non con orgoglio e presunzione, bensì usando le armi della fede, cioè la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e la penitenza. In questo modo potremo giungere a celebrare la Pasqua in verità, pronti a rinnovare le promesse del nostro Battesimo”.

Nel Vangelo di questa domenica Gesù, dopo aver ricevuto il battesimo da Giovanni, si allontana dal Giordano ed è guidato “dallo Spirito Santo nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo”. Le tentazioni – sottolinea il Papa - non furono “un incidente di percorso”, ma la conseguenza della “scelta di Gesù di seguire la missione affidatagli dal Padre”. Ma che cosa significa entrare nell’itinerario quaresimale?

“Cristo è venuto nel mondo per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio. Egli l’ha fatto non con proclami altisonanti, ma lottando in prima persona contro il Tentatore, fino alla Croce. Questo esempio vale per tutti: il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita”.

La prima tentazione che il diavolo sottopone a Gesù prende origine dalla fame. Al Tentatore - ricorda il Papa - Gesù risponde che “non di solo pane vivrà l’uomo”. Poi il diavolo mostra a Gesù tutti i regni della terra e dice che tutto sarà suo, se prostrandosi lo adorerà. E’ l’inganno del potere che Gesù “smaschera e respinge”. Infine il Tentatore propone a Gesù di compiere un miracolo spettacolare, di “gettarsi dalle alte mura del Tempio e di farsi salvare dagli angeli”. Ma Gesù risponde che “Dio non va mai messo alla prova”: 
“Gesù antepone ai criteri umani l’unico criterio autentico: l’obbedienza alla volontà di Dio. Anche questo è un insegnamento fondamentale per noi: se portiamo nella mente e nel cuore la Parola di Dio, se questa entra nella nostra vita, possiamo respingere ogni genere di inganno del Tentatore”.

Il Santo Padre ha ricordato infine che oggi, in preparazione alla Santa Pasqua, inizieranno in Vaticano, alla sua presenza, gli esercizi spirituali per la Curia Romana. Dio – ha concluso il Papa – “benedica tutti in questo santo tempo di rinnovamento spirituale”.







All the contents on this site are copyrighted ©.