2010-02-20 14:49:39

Veglia di preghiera per le vocazioni e i sacerdoti nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme


Nella Basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme si è tenuta ieri la veglia di preghiera per le vocazioni e per i sacerdoti, organizzata dal Movimento dell’Amore Familiare. L’incontro di preghiera, promosso in vista dell’Anno Sacerdotale, si è rivelato un’occasione per le famiglie cristiane di esprimere il legame spirituale che unisce la vocazione cristiana del matrimonio con il dono della vocazione alla vita consacrata e al sacerdozio. Sulle finalità della veglia di preghiera si sofferma al microfono di Federico Piana l’assistente ecclesiastico del Movimento dell'Amore Familiare, don Stefano Tardani:RealAudioMP3

R. – Per un nuovo stile di collaborazione tra sacerdoti e laici, che sviluppi e cresca nella corresponsabilità e nella comunione. Vorrei ricordare anche che il Santo Padre al clero di Roma, qualche anno fa, disse: “Conosco la vostra fatica quotidiana e voglio ringraziarvi da parte del Signore, ma vorrei anche aiutarvi, in quanto posso, a non cedere sotto questa fatica”. Per poter resistere, anzi crescere, come persone e come sacerdoti, è fondamentale anzitutto l’intima comunione con Cristo. Ed ecco quindi quanto è importante la preghiera e questa veglia che è alla sua quarta edizione. Sono proprio le famiglie cristiane che pregano per i sacerdoti, per i loro bisogni. Si prega anche per le vocazioni di cui c’è tanto bisogno. La chiamata ad essere sacerdoti, talvolta, non viene accolta con gioia e disponibilità in famiglia e occorre veramente pregare ed accogliere con gioia questo grande dono della vocazione, dono benedetto dal Signore per tutta la gente.
 
D. - Don Tardani, durante questa veglia avete sviluppato tre temi. Quali sono?
 
R. – Il primo tema sono i bisogni dei sacerdoti. I sacerdoti hanno bisogno di sostegno da parte dei laici, come anche i laici da parte dei sacerdoti. Alcune difficoltà possono essere, per esempio, l’indifferenza della gente o l’ostilità di un certo mondo culturale. Il secondo tema è la comunione tra i sacerdoti, perché segno visibile nella comunità dei fedeli del comandamento di Gesù, comandamento dell’amore: “Amatevi, come io vi ho amati”. E il terzo è la collaborazione tra sacerdoti: quanto è importante per i laici stessi vedere tra i sacerdoti un modello positivo di collaborazione e di fratellanza. Per realizzare questo, però, occorre riconoscere e accogliere il dono dell’altro e valorizzare concretamente i vari carismi dei sacerdoti, facendoli crescere e sviluppare quindi, in un clima di riconoscimento e armonizzazione dei carismi dei laici, come anche dei carismi stessi dei sacerdoti.(Montaggio a cura di Maria Brigini)







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