I vescovi dominicani: rispetto della vita e lotta contro povertà e droga
Ieri, i 18 vescovi membri della Conferenza episcopale della Repubblica Dominicana,
hanno reso pubblico un ampio documento che, come scrivono i presuli, si riallaccia
in particolare alla “Caritas in veritate” di Benedetto XVI. Nelle pagine di questa
enciclica, si legge nel documento, “c’è un messaggio che non possiamo dimenticare”.
Il Papa “ci ricorda che nella cura della vita umana vanno rilevati sempre” due grandi
aspetti: il “valore supremo della vita stessa” e l’importanza centrale “della libertà
religiosa”. Da qui, spiegano i presuli, si può capire dunque come ogni vero e integrale
sviluppo materiale non può dimenticare che “è la vita il centro di qualsiasi progetto
di crescita”. I vescovi dominicani, analizzando in profondità le luci e le ombre della
globalizzazione, si addentrano anche sulle conseguenze negative delle recenti crisi
internazionali sui popoli meno abbienti, e sottolineano “l’importanza e le ragioni
della speranza” che Dio stesso “ha depositato nel cuore dell’uomo”. E' proprio questa
grande e vitale speranza secondo la quale l’uomo percorre la storia accompagnato da
Dio, ciò che consente ai vescovi di dare uno sguardo critico e preoccupato sulla realtà
del Paese. I presuli si dicono convinti che solo dalla verità, anche se dura, si possono
costruire, nel dialogo, nella pace e nel consenso, le soluzioni migliori ai problemi
della nazione. Per i vescovi, il Paese vive negativamente una mancanza di gerarchia
delle priorità, fra cui l’educazione, “che non solo è una questione centrale ma anche
urgente”. Perciò i vescovi chiedono alle autorità un maggiore impegno per superare
i problemi, molti dei quali colpiscono l’ambito educativo minacciando il futuro dei
giovani. D’altra parte la dichiarazione si sofferma a lungo sul problema della droga
che con i suoi “tentacoli potenti e onnipresenti” comincia ad “invadere ogni cosa,
non esclusa la polizia, le forze armate, le autorità e i giudici. La droga, scrivono,
degenera, avvilisce, distrugge, uccide e corrompe la società. La droga è nemica non
solo della persona ma anche della società”. Occorre formulare buone diagnosi, “rafforzare
le istituzioni che lavorano negli ambiti dell’educazione e della prevenzione” per
agire tempestivamente con tutti i mezzi legali necessari. Infine, i vescovi dominicani
si soffermano anche sui problemi della povertà, considerata una “sfida fondamentale”.
Va ricordato che spetta alle autorità pubbliche “affrontare e risolvere questa questione”
e in questo compito “spetta anche alla società civile offrire il proprio contributo”.
(A cura di Luis Badilla)