In Asia 17 milioni di nuovi poveri a causa della crisi globale
In Asia la crisi economica mondiale ha colpito soprattutto i settori delle esportazioni
e del turismo provocando gravi ripercussioni nell’occupazione. Secondo un rapporto
presentato mercoledì scorso a Manila dall’Asian Development Bank e dall’Onu la perdita
del lavoro nel 2009 ha creato 17 milioni di nuovi poveri. Il crollo degli investimenti
negli Stati esteri – spiega Noeleen Heyzer, direttrice della Commissione economica
e sociale per l'Asia e il Pacifico delle Nazioni Unite – ha coinvolto soprattutto
i migranti causando una sensibile diminuzione delle rimesse che sostengono la crescita
di molti Paesi dell’Asia. I governi – aggiunge Akay Chibber, direttore del Programma
di sviluppo delle Nazioni Unite per l’Asia – hanno inoltre puntato troppo sulla crescita
economica. Ma non si sono posti il “problema di come la crescita sia stata distribuita
tra la gente”. Secondo il rapporto anche le misure economiche adottate per combattere
la crisi alimentano la povertà. Sono concentrate solo sul mantenimento della crescita
economica e non sostengono settori della società che hanno ancora bisogno di essere
sviluppati. Nello studio, ripreso da AsiaNews, si sottolinea invece che gli stimoli
fiscali anti crisi dovrebbero avere una componente destinata alla spesa sociale, in
modo da consentire sia il mantenimento degli standard di crescita dell’economia sia
il miglioramento delle condizioni della popolazione. I governi dei Paesi dell’Asia
– afferma mons. Broderick S. Pabillo, vescovo ausiliare di Manila – “devono destinare
più fondi ai poveri in modo da sostenere le famiglie attraverso la formazione”. Una
delle strade per poter ridurre l’eguaglianza sociale – aggiunge il presule – “’è un’equa
distribuzione delle risorse così da avere una riduzione della povertà nel lungo periodo”.
(A.L.)