2010-02-18 15:16:34

Grande affluenza di pellegrini a Padova per l’ostensione delle reliquie di Sant’Antonio


Sant’Antonio supera se stesso. Mezzo chilometro di coda ieri, ma oggi ci sono tutti i presupposti per fare il bis. Si spinge anche oggi nel cuore di Padova il lungo serpentone di pellegrini, ordinati e silenziosi, in attesa di vedere per pochi istanti e sfiorare l’urna del taumaturgo portoghese. Se nel 1981, in occasione della precedente ostensione, dal primo febbraio, in 29 giorni furono circa 700 mila i pellegrini che sfilarono attorno all’urna di plexiglas, non è azzardato supporre che in questi giorni quei numeri saranno raddoppiati. 120 mila pellegrini in 4 giorni. Un fiume di volti, mani e cuori mossi da attese, voti e suppliche, dall’Italia e dall’estero, ad abbracciare il loro Antonio, al ritmo di 2 mila all’ora, dopo anche tre-quattro ore di coda lungo via Belludi e sul sagrato, ieri spazzolato dal vento e oggi sotto una fastidiosa pioggia intermittente. Un piccolo sacrificio per una grande emozione: essere a tu per tu con la persona che ha saputo coniugare alla perfezione la profondità degli studi teologici con l’immediatezza del linguaggio dei semplici. E così si tocca con mano quanto Benedetto XVI diceva a proposito del santo portoghese, quando la scorsa settimana lo definì semplicemente “uno dei Santi più popolari in tutta la Chiesa cattolica”. Intanto questa mattina, pellegrinaggio di una cinquantina di frati del Sacro convento di Assisi guidati dal superiore, padre Giuseppe Piemontese che nell’omelia ha segnalato, ricordando anche i contatti epistolari e personali tra i due santi, come Antonio sia il più illustre figlio di Francesco, il primo teologo della famiglia francescana, come san Bonaventura e Duns Scoto. Intanto, sembra sfumare l’ipotesi di prolungare l’esposizione: lo sforzo organizzativo di risorse e la disponibilità di volontari che si sono presi una settimana di ferie, non è immaginabile si possano prolungare oltre domenica. (Da Padova, Silvio Scacco) RealAudioMP3







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