Amnesty: appello al Myanmar perché ponga fine alla repressione contro le minoranze
etniche
Porre fine alla repressione contro le minoranze etniche prima delle elezioni locali
e nazionali. E’ l’appello al governo del Myanmar rivolto da Amnesty International,
che ieri ha diffuso un nuovo rapporto sul Paese asiatico, di cui riferisce l’agenzia
Sir. Intitolato “La repressione degli attivisti delle minoranze etniche in Myanmar”,
il documento riporta in una sessantina di pagine le testimonianze - raccolte tra agosto
2007 e agosto 2009 - di oltre 700 attivisti, che rappresentano le principali minoranze.
Il rapporto denuncia arresti e incarcerazioni e, in alcuni casi, torture e omicidi.
Gli attivisti sono stati inoltre sottoposti a forme di sorveglianza, a intimidazioni
e a provvedimenti discriminatori. “Le minoranze etniche svolgono un ruolo importante,
anche se raramente riconosciuto, nell’opposizione politica del Paese”, ha dichiarato
Benjamin Zawacki, esperto di Amnesty sul Myanmar, sottolineando che “la reazione del
governo nei loro confronti è molto dura” e per questo si teme “che la situazione peggiori
con l’approssimarsi delle elezioni”. Oltre 2100 prigionieri politici, molti dei quali
appartenenti a minoranze etniche, languono nelle prigioni di Myanmar in condizioni
deplorevoli. Nella maggior parte dei casi, si tratta di prigionieri di coscienza.
(R.G.)