Rilanciare il messaggio di speranza di Vittorio Bachelet: l’impegno dell’Azione Cattolica
a 30 anni dalla morte del giurista ucciso dalle Brigate Rosse
Andare al cuore della testimonianza di Vittorio Bachelet e alla luce di questa delineare
le possibili prospettive per il futuro dell’Azione cattolica, di cui fu presidente
dal 1964 al 1973. Questo il messaggio al centro, ieri, della seconda e ultima giornata
del Convegno dedicato al giurista assassinato dalle Brigate Rosse trent’anni fa. Il
servizio è di Gabriella Ceraso:
Lo sguardo
fisso alla trascendenza, contro l’appiattimento della società civile, e la spinta
forte alla fraternità per vincere ostilità e pregiudizi. E’ questa la duplice sorgente
dell’azione e del pensiero di Vittorio Bachelet secondo il ricordo fatto da mons.
Lorenzo Chiarinelli, per anni assistente di Azione Cattolica e vescovo
di Viterbo: “Da qui – dice – un modello, corretto, coerente e tuttora valido, affidato
a Bachelet: quello del laico capace di incidere nel profondo proprio perché animato
da un cristianesimo integrale”. La riflessione di mons. Chiarinelli:
“Un
cristianesimo interiore, una fede viva, una speranza certa, una carità senza barriere:
è un cristianesimo capace non solo di traboccare fiducia, ma di dare speranza. Dalla
sua vita noi possiamo trarre non solo una lezione esigente dell’esser cristiani e
dell’esser laici in questo clima di difficoltà, ma traiamo anche le ragioni per avere
la gioia del credere e del comunicare, del raccontare questa fede!”. Di
Bachelet presidente di Azione Cattlica parlano i successori, a partire da Mario Agnes,
che lo ricorda come un samaritano della comunità ecclesiale in anni belli e travagliati,
ma un presidente che ha preparato il Concilio Vaticano II e ha trainato L’Azione Cattolica
alla scelta religiosa, contemporaneamente chiamandola a contribuire alla qualità della
cittadinanza. Sui fattori determinanti per il futuro, invece, si sofferma Alberto
Monticone:
“Il primo elemento è quello
della qualità cristiana, cioè quello di crederci davvero, non tanto nell’espressione
della fede: credere davvero al Vangelo, a Gesù Cristo, alla salvezza e nello stesso
tempo di credere nella comunità ecclesiale. Il secondo elemento è di far leva sugli
spiragli che si devono scoprire”. Con la speranza e la gioia
di guardare avanti, tutti i successori di Bachelet alla guida dell’Azione Cattolica
si dicono pronti a continuare nella direzione del dialogo e della formazione culturale,
diffusa e ispirata al Vangelo: Franco Miano è l’attuale presidente
di Azione Cattolica:
“Azione Cattolica ritiene che
ancora oggi può rappresentare una forza viva nella vita della Chiesa e anche nella
vita del nostro Paese. E’ una forza viva perché capace di una proposta formativa completa,
integrale di cui oggi c’è particolare bisogno in un tempo di lacerazioni e di una
proposta che metta insieme le diverse dimensioni della persona, le diverse dimensioni
della vita”.