2010-02-14 15:00:18

Intervento del cardinale Caffarra su matrimonio e unioni omosessuali


“È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell’altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso”. Lo afferma il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, in una nota dottrinale dal titolo “Matrimonio e unioni omosessuali”. Il segno più manifesto, anche se non unico, della “disistima intellettuale” crescente nei confronti del matrimonio - afferma il porporato - “è il fatto che in alcuni Stati è concesso, o si intende concedere, riconoscimento legale alle unioni omosessuali equiparandole all’unione legittima fra uomo e donna, includendo anche l’abilitazione all’adozione dei figli”. A prescindere dal numero di coppie che volessero usufruire di questo riconoscimento – fosse anche una sola – osserva il cardinale Caffarra, “una tale equiparazione costituirebbe una grave ferita al bene comune”. “L’equiparazione – prosegue - avrebbe, dapprima nell’ordinamento giuridico e poi nell’ethos del nostro popolo, una conseguenza devastante”. Non attribuire lo statuto giuridico di matrimonio a forme di vita che non sono né possono essere matrimoniali, ricorda l’arcivescovo, “non è discriminazione ma semplicemente riconoscere le cose come stanno”. Il cardinale si rivolge infine al credente che ha responsabilità pubbliche di qualsiasi genere perché “ha il grave dovere di una piena coerenza fra ciò che crede e ciò che pensa e propone a riguardo del bene comune”. “È impossibile – conclude il porporato - fare coabitare nella propria coscienza la fede cattolica e il sostegno all’equiparazione fra unioni omosessuali e matrimonio: i due si contraddicono”. (A cura di Stefano Andrini)RealAudioMP3







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