Repubblica dominicana. Il cardinale López Rodríguez: urgente una riforma del Codice
penale
“E’ urgente una drastica riforma del Codice penale”: così si è espresso l’arcivescovo
di Santo Domingo, cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, lo scorso 11 febbraio
nel corso dell’omelia della Messa con cui si celebrava la Giornata del malato, dopo
aver denunciato “le zone franche che le bande di narcotrafficanti si sono create”
nella Repubblica Dominicana. In particolare il porporato, facendosi eco di un sentimento
molto diffuso in tutto il Paese, si riferiva alla facilità con la quale spesso sono
scarcerati delinquenti pericolosi e fra loro narcotrafficanti già condannati in processi
precedenti. Per l’arcivescovo l’attuale Codice penale è anche frutto, almeno in alcuni
suoi articoli, di molte esigenze provenienti da organismi internazionali. Oggi, ha
precisato, è chiaro che la prima misura da prendere per garantire sicurezza ai cittadini
è semplice: chi è colpevole e così è stato dichiarato dalla legge e dai suoi tribunali
deve scontare la pena e questa deve essere certa. Il cardinale López Rodríguez, che
presiedeva l’Eucaristia presso la chiesa dell’istituto dominicano del “Seguro Social,
Salvador B. Gautier”, ha descritto la situazione del Paese dal punto di vista del
traffico e consumo di droghe come “preoccupante”, dichiarando la sua ferma opposizione,
e quella della Chiesa dominicana, alla “vulnerabilità dei tribunali che si traduce
poi, ha aggiunto, in scarcerazioni facili che provocano un grande danno alla serenità
e sicurezza alle quali ogni cittadino ha diritto”. Le critiche del porporato, con
l’auspicio di urgenti revisioni, si sono estese anche alle norme del codice che si
riferiscono ai minorenni che delinquono poiché anche qui, ha ricordato, spesso si
agisce con superficialità senza tener conto delle adeguate misure per riabilitare
veramente chi si è macchiato di un grave delitto prima dei 18 anni. Da ricordare che
le parole dell’arcivescovo di Santo Domingo arrivano dopo che, per diversi mesi, in
tutto il Paese si è fatto sempre più presante e onnipresente la rete latinoamericana
del narcotraffico che sembra aver modificato alcune delle sue rotte per portare la
cocaina negli Stati Uniti. D’altra parte l’aumento del volume di cocaina in transito
ha finito per creare anche un mercato dominicano, sempre in crescita, e per finanziare
una sorta di “indotto” per fare entrare, far uscire, trasportare e nascondere la droga.
(L.B)