Giornata del malato: per il cardinale Bagnasco nessuno può sopprimere un altro o sopprimersi
“Nessuno può sopprimere un altro, come nessuno può sopprimersi o chiedere di esserlo
perché anche la libertà ha un limite”. Lo ha affermato ieri, in occasione della Giornata
del Malato, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della
Conferenza episcopale italiana. “In un momento storico in cui tutto sembra dominato
dall’economia – ha affermato il porporato – è quanto mai necessario riaffermare la
centralità della persona del malato”. Come riferisce l’agenzia Sir, il presidente
della Cei ha sottolineato che la vera civiltà consiste nel prendersi cura di coloro
che sono colpiti dalla malattia. Vi sono casi davvero encomiabili di familiari completamente
dediti alla cura dei propri cari malati, ma, allo stesso tempo, mons. Bagnasco non
ha potuto fare a meno di rilevare che in altre situazioni “gli infermi vivono in una
sostanziale solitudine”. “La fragilità – ha aggiunto il cardinale – chiede di essere
accolta, curata, possibilmente superata, ma mai soppressa con interventi diretti o
con l’abbandono. L’universale esperienza della fragilità – ha concluso – ci deve rendere
tutti più umili, più altruisti, più grati per il dono della vita”. Infatti, “il mito
della vita senza età, di una bellezza che non sfiorisce, di una guarigione certa e
rapida per ogni malattia ci allontana dalla realtà e ci condanna in un mondo vuoto,
fatto di apparenza e di illusioni, un mondo effimero e quindi terribilmente triste”.
(F.C.)