2010-02-12 15:27:34

Berlino applaude “Apart Together”. Il melodramma storico apre il 60.mo Festival del cinema


A più di cinquant’anni dalla nascita della Cina Popolare e della Repubblica di Taiwan, in occasione di un riavvicinamento diplomatico fra i due Stati, alcuni ex-militanti del Kuomingtang sono autorizzati a visitare Shanghai, per ritrovare ciò che resta delle loro antiche famiglie. Fra di loro uno ha un compito particolare: incontrare la donna che ha amato e che ha dovuto lasciare, sola con suo figlio, per seguire l’esercito in fuga. L’amarezza della sconfitta e la malinconia dei ricordi non hanno tuttavia scalfito il tenero rapporto che legava i due innamorati. E qualcosa fra loro vive ancora. Tuttavia lei si è rifatta una famiglia e i corpi sentono il peso degli anni. Si è aperto così, sulle tracce di un amore che non si è mai perduto, con “Apart Together” del regista cinese Wang Quan’an, il concorso internazionale del 60.mo Festival di Berlino. Riflessione quasi “verghiana” sui vinti della Storia, epopea della gente comune che non rinuncia ai suoi sogni, melodramma senile, esplorazione della Cina contemporanea, il film conferma il talento di Wang Quan’an, che già si era rivelato al grande pubblico con “Il matrimonio di Tuya”, affresco indimenticabile della Mongolia cinese. Ieri, a parte questo, il Festival ha offerto poco altro: “The Oath” di Laura Poitras, un documentario su un ex-terrorista che è riuscito a emanciparsi dall’influenza di Al-Qaida, e “Nenette” di Nicolas Philibert su un orangutango dello zoo di Parigi che finisce per essere lo specchio della condizione umana. Oggi la competizione internazionale continua con “Howl” (L’urlo) di Robert Epstein e Jeffrey Friedman, immersione nel clima della Beat Generation, misto di finzione, documenti d’archivio e animazione. E poi “My Name is Khan” di Karan Johar, odissea di un mussulmano nell’America del dopo 11 settembre, in piena fobia antiterroristica; e soprattutto “The Ghost Writer” di Roman Polanski, un poliziesco fantapolitico che mescola tutti gli ingredienti del mondo contemporaneo. Se sono rose fioriranno. E ne parleremo nei prossimi giorni. (Da Berlino: Luciano Barisone) RealAudioMP3







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