A un mese dal terremoto, per Haiti è ancora emergenza: l’Ue lancia una missione militare
L'Unione Europea ha lanciato una missione militare per Haiti e ha stanziato altri
90 milioni di euro a favore della popolazione, che, a parte gli altri bisogni, dovrebbe
poter contare su un riparo prima della stagione delle piogge, che inizia a marzo.
Da parte sua, l’Onu chiede a tutti i Paesi di sospendere eventuali “rimpatri involontari
di haitiani, vista la persistente crisi umanitaria”. Il servizio di Fausta Speranza:
Prima
ancora delle stagionali piogge torrenziali, ad un mese dal terribile terremoto, a
Port-au-Prince s'è abbattuta una forte pioggia che ha peggiorato le condizioni, già
precarie, delle centinaia di migliaia di superstiti senzatetto, che dal 12 gennaio
ancora vivono assiepati negli accampamenti improvvisati nei parchi della città. Nonostante
tutto, nei quartieri distrutti di Port-au-Prince migliaia di haitiani oggi vestono
di nero e di bianco, colori scelti per il giorno di lutto nazionale, per ricordare
gli almeno 217 mila morti. Si parlava di 230 mila, ma il ministro degli Interni ribadisce
che il bilancio non arriverà a tanto. In ogni caso, l’Onu parla di un milione e 200
mila senzatetto e di condizioni igieniche difficili. È allarme anche per la diffusione
dei batteri influenzali, soprattutto tra i bambini piccoli. A proposito di bambini,
c'è da dire che nel primo pomeriggio in Italia arriveranno 35 bambini haitiani con
loro familiari, su inziativa della Croce Rossa Italiana che si occuperà delle cure
di cui hanno bisogno. Ad accogliere allo scalo di Pratica di Mare i terremotati ci
saranno il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e il vicepresidente del parlamento
europeo, Roberta Angelilli. Ad Haiti, a 30 giorni dalla tragedia, è forse solo più
chiaro il bisogno di solidarietà. Ascoltiamo la responsabile della comunicazione per
la Caritas Internationalis, Michelle Hough:
"Caritas
Internationalis sta puntando proprio sui bisogni essenziali, quelli dell'acqua, del
cibo, delle tende per dormire. Abbiamo fornito dei centri medici mobili e diamo anche
un sostegno morale e psicologico. Caritas stava lavorando ad Haiti da prima del terremoto
e ci resterà a lungo termine, aiutando la gente a riprendere fiducia nella vita e
a vivere in modo dignitoso".
Michelle Hough, appena
saputo della terribile scossa, ha preso un aereo per Haiti. Tra le immagini che conserva
di quei primi drammatici momenti, racconta:
"Una
delle immagini che mi ha colpito di più è stata una scuola a Port-au-prince. Gran
parte di questa scuola era crollata e dentro c'erano molti bambini. Fuori della scuola
c'era gente che aspettava e che mi ha fatto vedere delle foto dei bambini che stavano
dentro, che erano volate via da una delle finestre e che erano finite per terra". Per
raccogliere fondi per Haiti, tra le varie iniziative, ieri sera insieme con l’Ambasciata
degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Caritas internationalis ha organizzato un
concerto Gospel a Roma presso la Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
(Musica)
Una
scelta che la cantante Amy Stewart ha spiegato così:
"Nei
giorni successivi al terremoto, il popolo haitiano ha cercato conforto nella preghiera,
nella musica, intonando canzoni durante la notte, per allontanare la paura, la tristezza
e la solitudine".