2010-02-11 14:56:50

Violenze in Sri Lanka dopo lo scioglimento anticipato del parlamento


Violenti scontri si sono verificati per tutta la giornata di ieri a Colombo, capitale dello Sri Lanka, in seguito all’arresto del generale, Sarath Fonseka, leader dell’opposizione e principale avversario politico dell’attuale presidente, Mahinda Rajapaksa. L’arresto è coinciso con lo scioglimento anticipato del parlamento e l’indizione di nuove elezioni legislative per l’8 aprile prossimo. Una situazione di grave tensione, dunque, che preoccupa anche il segretario generale dell’ONnu, Ban Ki-moon. Sulle ragioni di questa nuova crisi, l'opinione di Marzia Casolari, esperta dell’area per l’associazione Asia Maior, al microfono di Stefano Leszczynski:RealAudioMP3

R. – La candidatura di Fonseca alle elezioni presidenziali – peraltro esse stesse anticipate – ha spiazzato un po’ tutto il mondo politico, anche perché Fonseca è stato effettivamente un candidato abbastanza minaccioso per l’attuale presidente Rajapakse, in virtù del consenso che ha conseguito soprattutto tra le fila dei militari, anche grazie alla vittoria della campagna militare che ha portato poi all’annientamento delle tigri Tamil.
 
D. – Uno degli aspetti di quanto sta dicendo è anche il fatto che dei Tamil non se ne parla praticamente più dopo la sconfitta militare. Adesso qual è la situazione?
 
R. – Verso la fine del 2009, la situazione dei campi profughi era quella di luoghi pieni di gente che attendeva di essere identificata per essere poi rinviata ai propri posti d’origine, alle proprie case, villaggi e via dicendo. Le procedure per l’identificazione di queste persone erano molto lente e queste persone erano letteralmente detenute all’interno di questi campi profughi, non gestiti da personale umanitario bensì dai militari.
 
D. – L’Onu può effettivamente fare qualcosa o è impotente di fronte ad una situazione del genere?
 
R. – L’Onu credo che, al di là delle preoccupazioni e delle prese di posizione, non possa fare molto altro. Il timore è che la situazione nello Sri Lanka evolva in un direzione simile a quella della Birmania.
 
D. – L’opposizione che si sta formando nei confronti di Rajapaksa può avere, secondo lei, forza sufficiente?
 
R. – Nello Sri Lanka, l’opposizione – sia essa Tamil o di altro genere – è un’opposizione che può essere anche molto radicale, che può essere anche molto forte politicamente. Una delle caratteristiche dei meccanismi politici dello Sri Lanka è quella degli attacchi personali all’opposizione. Attacchi personali che vengono poi sempre seguiti o accompagnati da manifestazioni che possono anche sfociare nella violenza. In più, il sequestro politico nello Sri Lanka o la sparizione di esponenti politici giudicati “scomodi” è un dato di fatto.







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