2010-02-11 15:16:17

Presentata la visita del Papa di domenica prossima ai centri Caritas di Roma nell'ambito dell'Anno di lotta alla povertà e all'esclusione sociale in Europa


Si è tenuta questa mattina nella Sala Marconi della Radio Vaticana la conferenza stampa di presentazione del programma della visita del Papa ai centri della Caritas diocesana di Roma, in programma per domenica prossima. Il Santo Padre visiterà uno dei luoghi simbolo della solidarietà della capitale, aderendo idealmente e concretamente all’Anno di lotta alla povertà e all’esclusione sociale che l’Unione Europea ha proclamato per il 2010. A mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma, Davide Dionisi ha chiesto il significato di questo incontro di Benedetto XVI con i poveri:RealAudioMP3

R. – Innanzitutto, un incoraggiamento, quindi un riconoscere la ricchezza di tante persone che si mettono a servizio dei poveri. E’ come se lui dicesse: “La mia presenza vi incoraggia”. Il secondo aspetto mi sembra riguardi il discorso pedagogico, un discorso che il Papa ci fa con il suo gesto: “Lo faccio io e quindi se lo faccio io cercate di farlo anche voi”. Pedagogicamente ci insegna ad essere anche noi attenti agli ultimi e ai poveri.

 
D. – Come avete preparato la visita del Santo Padre?

 
R. – Da un punto di vista tecnico-pratico, è stato ovviamente tutto un susseguirsi di impegni pratici per arrivare a far sì che sia un momento significativo e bello e soprattutto tranquillo. Un momento in cui il Santo Padre possa rendersi conto dell'attività, ma anche per coloro che metteremo al centro dell’attenzione, soprattutto i poveri, coloro che beneficiano abitualmente dell’ostello, in modo che ci sia un incontro tra loro e il Santo Padre. Da un punto di vista spirituale, è ovvio che sia presente la nostra preghiera, la nostra attenzione, la nostra sensibilizzazione. Abbiamo scritto continuamente alle persone, ai volontari, agli operatori, a coloro che usufruiscono delle strutture di essere attenti a questa realtà.

 
Davide Dionisi ha chiesto a mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, quale sia l'importanza di poter ricorrere ai centri Caritas da parte delle persone in difficoltà:RealAudioMP3

R. – Da una parte, il bello di essere colti sul territorio, di trovare un luogo di ascolto e di accoglienza, di trovare un pezzo di pane, ma soprattutto di trovare comunque un gesto, una relazione, un’appartenenza al territorio ed in questo caso alla comunità che, credendo in Dio e credendo in un Dio che è Amore, non può che manifestare poi tutta una serie di gesti e di azioni.

 
D. – Al di là degli intenti dell’Unione Europea, le notizie non sembrano molto confortanti, almeno dai dati che pervengono. Che cosa manca ancora agli Stati Europei, secondo lei, per un impegno più concreto?

 
R. – Penso sia importante che entrino nell’ottica d’individuare almeno tre grandi attenzioni su cui misurare le proprie forze ed anche condividerle: il lavoro – che è l’elemento base, l’elemento strutturale della vita di ogni persona - il contesto familiare, che contempla la presenza del piccolo, dell’anziano, della persona in salute precaria, del disabile e chi ha bisogno di garanzie tali che gli permettano di vivere con serenità la propria realtà di vita. E poi, in modo particolare, quel fenomeno, che purtroppo stiamo cogliendo, di una contrazione del tessuto sociale, quando invece bisognerebbe incrementare, aumentare la solidarietà garantita all’interno del territorio, a cui si aggiunga quella solidarietà da complementare a quanto gli Stati, le politiche sociali in ogni Stato dovrebbero in un certo senso garantire come tessuto base su cui costruire poi la vita dignitosa di ognuno. (Montaggi a cura di Maria Brigini)
 







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