Lunedì prossimo l'ostensione delle reliquie di Sant’Antonio di Padova
“Sono poco convincenti quelle razionalizzazioni che immaginano una fede pura, senza
segni, tutta idee precise e valori buonisti”. Così si è espresso padre Ugo Sartorio,
direttore del “Messaggero di Sant’Antonio”, in una nota indirizzata all’agenzia Sir,
riferendosi all’ostensione del corpo di sant’Antonio da Padova. L’iniziativa si terrà
dal 15 al 20 febbraio all’interno della Basilica del Santo, prima del suo ritorno
alla Cappella dell’Arca, da poco restaurata. Secondo padre Sartorio, “le reliquie
rendono il santo vivo ed operante agli occhi degli uomini”. “Esse infatti – ha proseguito
– non hanno valore nella loro materialità, ma in quanto richiamano un corpo che è
traccia di una vita pienamente cristiana e, quindi, realizzata”. Le reliquie sono
dunque importanti perché “attraverso di esse un pezzo di eternità entra nella storia
e diventa accessibile”. D’altronde, come ha sottolineato padre Sartorio, “la nostra
fede si fonda sull’incarnazione, realtà di spessore, concreta, che non diserta mai
la storia”. Ecco allora che “chi si reca ai santuari ha forse una fede semplice, ma
sana, tenace, autentica”. L’ostensione coinciderà con la festa liturgica della Traslazione
del Santo, che ogni anno si celebra a Padova la domenica successiva al 15 febbraio.
Per avere ulteriori informazioni sulle celebrazioni liturgiche, è stato attivato il
sito internet santantonio.org/ostensionedelsanto2010. (F.C.)