Chiesa messicana preoccupata per la crescente diffusione dell’aborto
Una vera e propria piaga sociale. Si tratta dell’aborto legale, che in Messico, come
riferisce “L’Osservatore Romano”, è sempre più praticato. Secondo i dati resi noti
dalle autorità di Città del Messico, sette donne su dieci hanno dichiarato di aver
abortito grazie alla procedura attualmente in vigore. La Commissione Sanità dell’assemblea
legislativa messicana ha rilevato che, dall’aprile 2007, quando il Parlamento ha legalizzato
l’interruzione di gravidanza, fino al dicembre 2009, 34.660 donne hanno deciso di
abortire. Intanto, nei giorni scorsi, si è tenuto nello Yucatan il secondo congresso
su “Salute, vita e famiglia”, che aveva per motto “L’amore della famiglia cura e dà
vita”. Gli organizzatori dell’evento hanno sottolineato che “la famiglia è patrimonio
dell’umanità” e che “è un dovere dei genitori insegnare alle nuove generazioni il
valore, l’identità e la funzione personale e sociale” della stessa. Di conseguenza,
l’adozione è un sublime atto di bontà, un’espressione squisita di carità che la Chiesa
promuove soprattutto nelle coppie che non possono avere figli. Tuttavia, al congresso
si è ribadito “il diritto dei bambini senza famiglia di trovare una madre ed un padre
uniti in matrimonio” e l’impegno della Chiesa nella lotta all’aborto e nella difesa
della vita umana fin dal concepimento. (F.C.)