2010-02-06 09:03:47

Uguaglianza e libertà: l’editoriale di padre Lombardi


Ha suscitato numerosi commenti il discorso pronunciato dal Papa, lunedì scorso, ai vescovi di Inghilterra e Galles, in occasione della visita ad Limina. Nel suo intervento, Benedetto XVI ha parlato della libertà delle comunità religiose, talora messa a rischio da un certo tipo di legislazione. Ascoltiamo in proposito il nostro direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:RealAudioMP3

Assicurare pari opportunità per tutti i membri della società è un nobile obiettivo. Tuttavia in certi casi si cerca di raggiungerlo con leggi che impongono limiti ingiusti alla libertà delle comunità religiose di agire secondo le proprie convinzioni. Se poi queste leggi contraddicono la legge naturale, si mina il fondamento che garantisce l’uguaglianza e quindi il diritto a godere di pari opportunità.

 
Questi concetti contenuti in alcune brevi frasi del discorso del Papa ai vescovi inglesi hanno suscitato forti reazioni, soprattutto in Gran Bretagna, ma non solo. Toccano un punto critico dei dibattiti sull’uguaglianza dei diritti, assai attuali in molti Paesi del mondo; dibattiti che coinvolgono aspetti fondamentali della visione dell’uomo: diritto alla vita, sessualità, famiglia…

 
Le persone serie capiscono subito che non si tratta in alcun modo di interferenza della Chiesa nella dinamica sociale e politica, ma di doverosa – e quindi anche coraggiosa - manifestazione delle sue posizioni al servizio del bene comune. Il rabbino capo Lord Sacks, mettendo in guardia da un uso ideologico del tema dell’uguaglianza dei diritti che giunge ad usarlo anche per attaccare le religioni, ha scritto saggiamente sul Times: “Piuttosto che vedere le parole del Papa come un intervento inappropriato, dovremmo usarle come stimolo per avviare un onesto dibattito su dove porre la linea fra la nostra libertà come individui e la nostra libertà come membri di comunità di fede. L’una non può essere guadagnata a costo dell’altra”. Non solo i cattolici vedono quindi il problema: è un problema per tutti, da affrontare onestamente se vogliamo veramente costruire insieme una società migliore.







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