2010-02-05 15:26:08

Comunicare la solidarietà: così mons. Celli al Mutirão sulla comunicazione a Porto Alegre


E’ in corso a Porto Alegre, in Brasile, il Mutirão, ovvero un confronto, sulla comunicazione promosso dai vescovi brasiliani insieme con il Consiglio episcopale latinoamericano e l’Organizzazione cattolica latinoamericana e caraibica per la comunicazione. L’evento riunisce 37 Paesi dell’area: al centro dell'incontro le sfide comunicative della Chiesa. Il nostro inviato Silvonei Protz ne ha parlato con mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, che il 3 febbraio scorso ha aperto l’appuntamento:RealAudioMP3

R. - Il problema non è solamente guardare gli aspetti sociologici, ma rivedere che cosa per noi significa comunicare. Quindi per me l’accento non va posto unicamente sulle nuove tecnologie, ma dobbiamo fare uno sforzo profondo per domandarci tutti insieme che cosa significa per noi nella Chiesa comunicare e dentro la Chiesa un comunicare in un dialogo di apertura con chi è fuori dalla Chiesa. Ora credo che questo momento sia molto importante, perché ci aiuta a riscoprire chi siamo, riscoprire che cosa significa per noi comunicare, e allora il tema di fondo sarà riscoprire che nelle nostre mani, nel nostro cuore c’è una Parola che abbiamo ricevuto, ed è una Parola che dobbiamo annunciare nel mondo di oggi. Che non è un atteggiamento di proselitismo, ma è l’essere testimoni di ciò in cui noi crediamo e che abbiamo accolto nella nostra vita. Poi sarà un atteggiamento di dialogo rispettoso con gli altri. Mi sembra che una cosa particolarmente affascinante per tutti noi è il vedere se la rete, il mondo digitale, può diventare il "patio dei gentili", dove ogni uomo può ritrovarsi e trovare un aiuto nella sua ricerca dei valori che contano.

D. – Come le è sembrato vedere tanti comunicatori di tutta l’America Latina e dei Caraibi, riuniti insieme per discutere sulla comunicazione? Che messaggio anche per il Vecchio continente?

 
R. – Per me ancora una volta, l’America Latina dà un esempio di questo voler camminare insieme. Qui i due idiomi sono i medesimi, brasiliano e spagnolo, ma credo che al di là di questa distinzione esterna di idiomi ci sia una sostanziale condivisione. C’è una condivisione di una fede cristiana, ma mi sembra che ci sia il desiderio di voler fare qualche cosa, di volere camminare insieme e in questo camminare, è servire l’uomo di oggi. Allora, credo, che qui sia la grande tematica di fondo. Proprio questo servizio che la comunicazione, una comunicazione sempre più solidale. Questo direi è l’impegno che si assume ogni persona che vive nel mondo della comunicazione. Questa promozione di una cultura più solidale, è quindi direi una diaconia della cultura.

 
D. – Lei ha ricordato nella sua relazione d'apertura che il Brasile possiede più emittenti cattoliche di tutta l’Africa...

 
R. – Si, questo purtroppo è vero, ci stiamo accorgendo che ci sono dei gravi problemi a livello mondiale. E’ quello che in inglese chiamiamo “digital divide”, nel senso che settori dell’umanità di oggi non hanno accesso ai mezzi di comunicazione che sono ormai diventati una normalità per altri popoli. Facevo notare appunto come l’Africa ha meno possibilità dell’America Latina. Il solo Brasile ha più radio cattoliche operanti di tutta l’Africa, e questo ci pone seri problemi, interrogativi e credo che ci inviti a prendere consapevolezza di quale sia la nostra missione. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







All the contents on this site are copyrighted ©.