2010-02-02 14:43:40

‘No’ della Cina a incontro tra Obama e Dalai Lama


Nuovo confronto tra Cina e Stati Uniti. Dopo le accuse americane per la vicenda del controllo in Internet di Google e le rimostranze della Repubblica Popolare per l’annunciata vendita di armi americane a Taiwan, stamani duro scambio sull’eventuale prossimo incontro tra il presidente americano, Barack Obama, ed il Dalai Lama. Per Pechino ricevere il leader spirituale tibetano “minerebbe seriamente” le relazioni tra Cina e Stati Uniti. Ma che cosa c'è dietro il ripetersi di contrasti tra le due superpotenze? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Stefano Vecchia, esperto di politica internazionale:RealAudioMP3

R. – C’è sostanzialmente un braccio di ferro in corso. L’amministrazione di Barack Obama ha deciso di impegnarsi maggiormente in Asia ed evidentemente questo a Pechino crea qualche problema supplementare in un momento in cui la Cina è lanciata non soltanto come grande potenza economica, ma è anche alla ricerca di un ruolo diverso e certamente preponderante nel contesto asiatico.
 
D. – Si rischia di coinvolgere in tale questione un po’ tutta la Comunità internazionale e di ricreare blocchi contrapposti?
 
R. – Non necessariamente, perché l’intento di Pechino è soprattutto quello di dimostrare di esserci e di valere sul piano internazionale. Ci sono differenti visioni, evidentemente, a Pechino come a Washington su diverse questioni che riguardano l’Estremo Oriente. Taiwan è ancora una questione irrisolta e sebbene tutti e due i Paesi spingano per una soluzione simile a quella di Macao ed Hong Kong - quella di un Paese e due sistemi - si è però ancora molto lontani dal raggiungere una definizione che serva appunto a Taiwan. D’altro canto, gli Stati Uniti continuano a portare avanti la loro politica di grande democrazia, spingendo sui diritti umani e sull’apertura alle istanze anche delle minoranza in Cina, a partire dai tibetani. Evidentemente, è un confronto tra due grandi Paesi che non può non coinvolgere anche gli altri Stati della regione.
 
Iran, nuove dichiarazioni di Moussavi
In Iran il leader dell’opposizione, Hossein Moussavi, traccia un parallelismo tra la rivoluzione khomeinista del 1979 e l’attuale fase politica. Secondo Moussavi il governo attuale ha fallito e non si discosta troppo dalla dittatura dello scià Reza Pahlevi. “Soffocare i media, riempire le carceri e uccidere brutalmente la gente che manifesta pacificamente per i suoi diritti – aggiunge il leader dell’opposizione - sono segnali che mostrano che le radici della dittatura sono rimaste intatte”. In Iran, intanto, le autorità hanno annunciato che saranno eseguite nei prossimi giorni le condanne a morte di 9 persone arrestate in seguito alle proteste post-elettorali.

Usa, finanziaria da 3800 miliardi
Una finanziaria all’insegna dell’austerità. E’ quanto ha annunciato ieri il presidente americano, Barack Obama, che ha chiesto agli statunitensi di ''risparmiare dove si può, per comprare - ha aggiunto - ciò di cui c'è bisogno''. Annunciati anche tagli nei viaggi all'estero del capo della Casa Bianca, che comunque a fine marzo sarà in Indonesia e Australia. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

Ha chiesto all’America di stringere la cinghia Barack Obama con una finanziaria da 3800 miliardi di dollari all’insegna dell’austerità. La manovra congela per tre anni alcune spese non essenziali. Fra queste spicca anche il programma della Nasa per riportare l’uomo sulla Luna. Perfino il bilancio della Difesa non è esente dal risparmio, con i due miliardi e mezzo di dollari per la costruzione di cargo C17. Il bilancio penalizza anche un centinaio di programmi per l’agricoltura, il commercio, la sanità, la casa e la giustizia. Quest'ultima però iscrive tra le voci di spesa 63 milioni di dollari per i processi di Guantanamo e 250 milioni per requisire un super carcere in Illinois, dove verranno trasferiti alcuni detenuti da Guantanamo. Il presidente Obama ha poi attribuito ad un decennio di "mani bucate" la colpa di una nazione in profondo rosso. Tra le voci di spesa ci sono, inoltre, 33 miliardi di dollari aggiuntivi per il 2010 per i rinforzi in Afghanistan, 159 miliardi per l’Afghanistan e il Pakistan e 54 per nuove centrali nucleari. Nonostante i tagli, il budget fa salire il deficit di 100 miliardi, portandolo a 1600 miliardi di dollari. Ora la manovra passa nelle mani del Congresso.

Vertice bilaterale italo-israeliano
Con la firma di diversi accordi bilaterali che vanno dalla collaborazione culturale a quella scientifica, entra oggi nel vivo il vertice bilaterale italo-israeliano in corso a Gerusalemme. Intanto, il premier Berlusconi si prepara al discorso che terrà domani al Parlamento israeliano. Oggi le due delegazioni avranno una serie di incontri bilaterali.

In Sud Sudan 4,3 milioni di persone bisognose di cibo
Il numero delle persone che nel sud del Sudan hanno bisogno di assistenza alimentare è più che quadruplicato, passando da un milione nel 2009 a 4,3 milioni. E’ quanto rendono noto le agenzie agroalimentari delle Nazioni Unite e il ministero per l'Agricoltura del sud Sudan. L’aggravamento della situazione è dovuto al conflitto interno che sta devastando e la regione e alla siccità.

Italia, manifestazioni contro licenziamenti
Sono attesi oggi a Roma, davanti a Palazzo Chigi, 800 lavoratori dell’Alcoa che manifesteranno contro la chiusura degli stabilimenti di Portovesme in Sardegna e a Fusina, vicino Venezia. Un’iniziativa convocata in concomitanza con il confronto tra il governo, azienda e sindacati previsto in serata. Resta intanto difficile la situazione per i tremila lavoratori di Agile-Omega, ex Eutelia, senza stipendio da 7 mesi. La loro vicenda sarà al centro di una riunione istituzionale convocata per il 22 febbraio.

Spagna, disoccupazione
Sono più di 4 milioni i disoccupati spagnoli: per il sesto mese di fila, è cresciuto il numero dei senza lavoro. Al centro della crisi, il settore dei servizi, che da solo conta l’82% dei licenziamenti di gennaio. Catalogna e Andalusia le regioni più colpite. In controtendenza soltanto le Baleari. Il 2009 si era chiuso in Spagna con un tasso di disoccupazione pari al 18,8% della forza lavoro, con un aumento di 720 mila disoccupati rispetto al 2008. Secondo il governo, la tendenza dovrebbe invertirsi nel secondo semestre 2010. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco).
  Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 33
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