Rep. Dominicana: il cardinale Rodríguez difende gli emendamenti alla Costituzione
sulla vita
Sabato scorso il cardinale primate dell’America, arcivescovo di Santo Domingo, Nicolás
de Jesús López Rodríguez, dopo aver parlato con numerosi vescovi di Haiti, ha riferito
alla stampa che la situazione “è tuttora grave e non solo nell’area della capitale
ma anche in altre zone del Paese”. Il porporato ha ricordato la gratitudine dei vescovi
haitiani per gli aiuti ricevuti e sottolineato l’opera della Chiesa cattolica, così
come di altre Chiese, aggiungendo di aver inviato 100mila dollari raccolti nella sua
arcidiocesi. Il cardinale López Rodríguez ha spiegato che raccolta di aiuti non si
ferma e dunque altri contributi saranno inviati prossimamente poiché vi sono ancora
persone “che hanno bisogno di molta assistenza”. A suo avviso non sarà possibile ricostruire
“il Paese in due o tre mesi: occorrerà molto tempo e molto denaro”. In risposta alle
domande dei giornalisti circa l’entrata in vigore di alcuni emendamenti costituzionali
in certi casi molto importanti rispetto al testo precedente, il cardinale ha commentato
che “si è fatto ciò che era possibile fare “tenendo conto delle differenze politiche
esistente nel Paese. Consapevole che per alcuni settori si tratta di buone riforme
e per altri invece di cambiamenti negativi. Ad ogni modo, ha precisato, “si tratta
della migliore Costituzione possibile”. Fra gli aspetti positivi del nuovo testo costituzionale
molti osservatori segnalano le parti in cui, per la prima volta in America latina,
un documento di questa importanza difende la vita in un modo integrale affermando
espressamente che “va tutelata dal suo concepimento fino alla morte naturale”. Le
modifiche costituzionali dominicane sono il frutto di una discussione parlamentare
durata oltre sette mesi all’interno dell’Assemblea nazionale che, in questo caso specifico,
ha costituito una Commissione speciale per la revisione della Costituzione. Lo stesso
presidente della Repubblica, Leonel Fernández, ha definito il documento lo scorso
26 gennaio, giorno dell’entrata in vigore degli emendamenti, una “vera Costituzione
del secolo XXI” e ricordando l’importanza dell’articolo 37 che afferma: “Il diritto
alla vita è inviolabile dal suo concepimento sino alla morte”. La nuova Costituzione,
oltre ad impedire che l’aborto possa essere introdotto tramite leggi ordinarie, stabilisce
inoltre che neanche la pena di morte potrà essere mai applicata in nessun caso. (L.B.)