2010-02-01 14:44:43

Nigeria: documento dell’Associazione dei cristiani di Jos sulle recenti violenze


“Il persistere di continue crisi nello Stato di Plateau è un fatto profondamente traumatico, triste, imbarazzante e involutivo per i suoi abitanti” afferma una dichiarazione della Christian Association of Nigeria (Can, organismo che raggruppa le principali confessioni cristiane della Nigeria) dello Stato di Plateau, sugli incidenti scoppiati il 17 gennaio, a Jos, la capitale dello Stato. Il rapporto, inviato all'agenzia Fides, è firmato da mons. Ignatius A. Kaigama, arcivescovo cattolico di Jos e presidente del Can di Plateau, e dal reverendo Chuwang C. Davou, Segretario del Can di Plateau. “Siamo profondamente amareggiati dal facile ricorso alla violenza e condanniamo tutte le azioni che provocano la perdita di vite umane e la distruzione di proprietà. La posizione della Chiesa rimane quella che il governo deve intraprendere passi decisivi per approfondire alla radice le cause della crisi e deve condurre di fronte alla giustizia gli autori delle violenze” afferma il comunicato. “La Chiesa dello Stato di Plateau ha sempre lavorato per mantenere la pace, non ha mai provocato né iniziato una crisi e continuerà a pregare, a insegnare, a consigliare, a invocare, a ricercare e a promuovere con ogni mezzo la coesistenza pacifica”. Il documento ricorda che “in simili esplosioni di violenza in altre parti della Nigeria settentrionale la Chiesa è stata sempre bersaglio e vittima degli attacchi settari. Per anni ha atteso che la giustizia facesse il suo corso, invano”. Il documento invita alla prudenza nel rilanciare in maniera acritica le notizie finora diffuse sulla crisi: “Gli accertamenti finora svolti dal Can sulla recente crisi rivelano che buona parte dei resoconti diffusi dai gruppi interessati, da persone colpite dalle violenze e dai media, locali e internazionali, riflettono poco la verità del terreno, che è ora ricercata intensamente”. “Le nostre investigazioni preliminari - continua il documento - dimostrano che un incidente che avrebbe potuto essere facilmente risolto è stato invece gestito male con conseguente scoppio ed escalation della violenza. Inoltre, invece di placare la situazione, abbiamo ricevuto delle testimonianze sul fatto che gli organi di sicurezza, in particolare l’esercito, si sono schierati con una parte e hanno peggiorato la situazione”. “Nel complesso, apprezziamo e ringraziamo gli agenti di sicurezza che hanno operato per ripristinare un’atmosfera di tranquillità a Jos e nei suoi dintorni”. La Nigeria ha avuto nel recente passato una serie di governi militari e solo da qualche anno è stata ristabilita la democrazia. Il documento suggerisce infine una serie di misure per evitare il ripetersi delle violenze, tra le quali vi sono: l’identificazione e la messa in sicurezza di aree di crisi; la messa in luce dei fattori politici delle crisi, spesso nascosti dietro motivazioni religiose ed etniche; la fine degli arresti arbitrari e la liberazione degli innocenti, per portare di fronte alla giustizia i responsabili delle violenze. (R.P.)







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