Concluso a Roma il convegno sul ruolo delle religioni nella Cina moderna
È la fotografia di una Cina con un crescente bisogno di spiritualità e di una società
in cui il ruolo della religione si fa sempre più prominente, quella uscita dal convegno
‘Il ruolo delle religioni nella società cinese odierna e l’impatto delle sette sugli
equilibri sociali’, svoltosi venerdì scorso a Roma e promosso dall’associazione Italia-Cina.
Tra gli interventi, anche quello di Lai Yong Hai, presidente dell’Istituto di studi
sulla cultura cinese dell’università di Nanchino e direttore del Centro studi su religione
e cultura dell’ateneo. “Nella Cina odierna si avverte particolarmente l’importanza
della religione – ha detto – che gioca un ruolo importantissimo nella costruzione
di una società armonica. L’armonia si comprende in tre dimensioni: l’uomo con la natura,
l’uomo con l’uomo e la società, l’uomo con se stesso”. Il docente ha poi spiegato
che in Cina “il Buddismo è inculturato con il Confucianesimo, perciò ha avuto maggiore
sviluppo e durata e oggi è ancora in fase fiorente”. Al termine del convegno, il professore
ha raccontato all’agenzia Fides del Centro studi della filosofia della vita che egli
stesso ha fondato con l’obiettivo di promuovere il dialogo culturale con i migliori
accademici cinesi e internazionali. La prima fase della ricerca del Centro riguarda
proprio la riscoperta della religione tradizionale cinese; seguirà il confronto con
le altre religioni e tradizioni, tra cui anche il Cristianesimo. (R.B.)