Caritas Perù: le forti piogge hanno causato molti danni alla gente povera del Cusco
L’agenzia Fides è riuscita a mettersi in contatto con la Caritas del Perù, in particolare
con l’équipe del Cusco che sta affrontando la difficile emergenza delle inondazioni
nella zona del Dipartimento del Cusco. Il primo rapporto della Caritas, inviato a
Fides, descrive così la tragica situazione: quasi 10 mila persone hanno perso le loro
case, i terreni da coltivare e i beni personali. Mentre le perdite umane sono minime,
la popolazione soffre per le malattie causate dal molto freddo e dalla pioggia. Sono
distrutte strade, ponti, vie di accesso alle comunità più lontane. Anche a Machu Picchu
(località turistica) ci sono ancora 1.500 turisti che da più di una settimana non
riescono a muoversi. La Caritas ha lanciato una campagna nella regione per chiedere
alle imprese e alla stessa comunità di sostenere tale emergenza. Dopo si cercherà
sostegno per la ricostruzione, ma la risposta della popolazione purtroppo non è sufficiente.
Molte aziende legate al turismo (come ad esempio le compagnie aeree, i grandi alberghi,
agenzie di viaggio, ecc.) brillano per la loro assenza: è incredibile ma i veri sostenitori
sono i poveri della città, che offrono una lattina di latte o un chilo di zucchero,
ecc. mentre i giovani universitari si sono offerti come volontari. Gran parte della
giurisdizione della diocesi è stata colpita, in particolare la Valle Sacra, con circa
12 paesini, la Valle Sur con circa 8 località e la zona di Limatambo con 11 paesi.
Il rapporto della Caritas, firmato da Alberto Carpio, coordinatore generale della
Caritas arcidiocesana del Cusco, allega un quadro dettagliato della zona. Sono moltissimi
i piccoli paesini che hanno perso tutto: case, terreni agricoli, posti di lavoro e
soprattutto servizi come benzinai, piccoli supermercati, la posta, officine per auto,
ecc. che sono essenziali perché fra un paesino e l’altro possono esserci molti chilometri
di distanza. Anche l'arcivescovo del Cusco, mons. Juan Antonio Ugarte Pérez, ha chiesto
di pregare e di essere solidali con il popolo della regione di Anta, forse la più
colpita dalle piogge e dalle frane che hanno causato distruzioni materiali e anche
alcune vittime. (R.P.)