2010-01-28 14:34:59

Mostra al Vittoriano sul campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau


70 anni fa veniva aperto il campo di concentramento di Auschwitz, 65 anni fa veniva liberato il complesso di Auschwitz-Birkenau. Al Vittoriano di Roma, in occasione della Giornata della memoria, è stata inaugurata ieri una Mostra dedicata al campo di sterminio e al suo ruolo nel processo di distruzione degli ebrei in Europa. Il servizio è di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

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Nei 5 anni in cui il complesso di Auschwitz-Birkenau rimase aperto fu trucidato un numero di ebrei che gli storici oggi calcolano tra il milione ed il milione e mezzo. E già queste cifre da sole spiegano il ruolo centrale che il complesso ebbe all’interno della soluzione finale contro gli ebrei voluta da Hitler. Perché ritenuti il nemico principale della Germania nazionalsocialista, nemico da perseguitare assieme agli oppositori politici, agli omosessuali, ai rom, ai sinti. Marcello Pezzetti, storico e curatore della Mostra

 
“Gli ebrei sono stati portati a Birkenau solo per il fatto di essere nati tali, perché sono biologicamente – secondo i nazisti – inferiori ed un pericolo da eliminare, così come i sinti e i rom. Non devono essere rieducati, non devono essere puniti, non devono essere sfruttati attraverso il lavoro; devono essere eliminati. Birkenau è l’edificazione, la realizzazione di un’utopia negativa, quella nazista. La mostra vuole indicare dove può portare un'ideologia di questo tipo”.
 
In esposizione fotografie, mappe del campo, piani di costruzione dei crematori, filmati, lettere, diari, vestiti dei prigionieri, i piccoli oggetti usati nel campo, materiale inedito o mai presentato in Italia. Sette sezioni tematiche cronologiche che ripercorrono la storia e l’evoluzione del sistema concentrazionario e della persecuzione degli ebrei, partendo dal sistema delle deportazioni, per arrivare alle tecnologie e metodologie della messa a morte, le camere a gas, i crematori, la bruciatura dei cadaveri. Una Mostra che presenta il punto di vista delle vittime e dei carnefici, un percorso che giunge fino al dopo, alla sorte dei persecutori, ai processi ai nazisti svoltisi in Polonia e nella Germania negli anni ‘60 e ‘70. Ciò che è stato va ricordato e studiato. Una difesa della memoria per contrastare il risorgere di forme di intolleranza, così come per rispondere a chi ancora oggi nega quella che fu una vera catastrofe nella civiltà umana. Ancora Pezzetti:

 
“Se uno va nella sezioni dei crematori e vede tutta la documentazione, le fatture sull’acquisto del gas, la costruzione dei crematori; un armamentario infinito di documentazioni che i nazisti hanno fatto, basta andarli a prendere, basta leggerli. C’è un solo metodo per combattere il negazionismo: fare storia e farla bene, perché la storia parla, i nazisti hanno parlato e basterebbe, quindi, ascoltarli.
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