2010-01-27 15:05:57

La Caritas Europa lancia la lotta alla povertà nel Vecchio continente


Sono circa 80 milioni le persone a rischio povertà nell’Unione Europea. E’ quanto emerso nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa della Caritas Europa “Zero poverty- Act now”, conclusasi proprio poco fa presso il Parlamento Europeo. L’ha seguita per noi la nostra inviata a Bruxelles Fausta Speranza che ha intervistato Paolo Pezzana, già responsabile delle Politiche Sociali per la Caritas, e presidente della Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora: RealAudioMP3

R. - Il "Poverty paper" di Caritas Europa è per la prima volta un tentativo di tutte le 48 Caritas che ci sono nei 44 Paesi europei di dotarsi di strumenti comuni per leggere, capire la povertà e per meglio contrastarla a tutti i livelli, quindi da quello locale a quello europeo, e in tutti i contesti, coinvolgendo cioè tutte le persone. In apertura dell’anno europeo 2010 contro la povertà Caritas vuole contribuire allo sforzo di tutta Europa in questo senso, fornendo degli strumenti non dei dati: non si trovano dati nel nostro lavoro, ma degli strumenti che speriamo efficaci per aiutare tutti quelli che vogliono combattere la povertà a partecipare attivamente a questa lotta.

D. - Quali sono questi strumenti?

 
R. - Si tratta di tre modelli per analizzare la povertà. Il primo aiuta a leggere i cambiamenti che sono in corso nel nostro tempo, il secondo aiuta a valutare la multidimensionalità della povertà, cioè il modo in cui la povertà colpisce ciascuno di noi. Abbiamo individuato otto dimensioni: dall’alloggio al reddito, allo stato di salute, alla famiglia di origine, al grado di istruzione: valutando se stessi su questi punti, si capisce quanto si è inclusi, quanto si è esclusi, quanto si è poveri e non poveri. Ciascuno può farlo e abbiamo avuto molte sorprese quando sottoponendoli ad alcuni, questi si sono accorti che non erano così ricchi ed inclusi come pensavano di essere. Quindi è un modo anche per sensibilizzare le persone sul fatto che la povertà ci riguarda tutti. L’ultimo modello è un’analisi della povertà nel ciclo di vita, cioè nelle varie fasi che le persone hanno, che ci dice come sia importantissimo oggi assicurare le persone nelle transizioni da una situazione di vita all’altra: dall’infanzia all’adolescenza, dall’adolescenza alla vita lavorativa, dalla vita lavorativa alla pensione, e il momento soprattutto della creazione della famiglia perché la famiglia è il centro, è il filo conduttore di tutto questo lavoro.

 
D. – Abbiamo parlato tanto di crisi economica e dunque anche di meccanismi dell’economia. Che cosa dire a questo proposito dal punto di vista cristiano?

 
R. – Che mai come oggi è necessaria la responsabilità di tutti. Noi diciamo nel nostro "paper" che laddove l’amore e la solidarietà, la Caritas - che Deus est - e la solidarietà incontrano la giustizia e la dignità delle persone, si sviluppano percorsi che sono sia logici sia razionali, che vanno bene anche alla politica, che vanno bene anche al mercato. E’ il grande messaggio che Papa Benedetto dà nella “Deus caritas est”, che noi proviamo con forza a rilanciare in questo nostro "paper".







All the contents on this site are copyrighted ©.